LA COPERTINA DEL DISCO A 45 GIRI COLONNA SONORA DELLO SCENEGGIATO CON DARIA NICCOLODI
Nel 1975 la RAI manda in onda uno sceneggiato in 5 puntate "Ritratto di donna velata" , con Daria Nicolodi, gia moglie di Dario Argento, e mr. olio Cuore, Nino Castelnuovo , la regia è affidata a Flaminio Bollini che quattro anni prima aveva collaborato alla sceneggiatura de "Il Segno del Comando" , proprio con questa precedente serie , ha molte cose in comune, le tematiche misteriose e magiche, i colpi di scena, fino al sorprendente finale .
un intensa inquadratura sui due protagonisti, Daria Nicolodi e Nino Castelnuovo
Tra leggende etrusche, un misterioso ritratto di una donna velata che tanto ricorda Daria Nicolodi, nebbie da cui spuntano cavalieri inquietanti, forse un tesoro dimenticato nella antica villa di famiglia e le atmosfere che Volterra ci regala, si la vera protagonista in realtà alla fine è proprio la cittadina Toscana , che in bianco e nero oggi risulta ancora piu visionaria, sono i contenuti per una serie che ebbe grande successo, orfanan anche del precedente di "Il Segno Del Comando".
misteriosi cavalieri appaiono sulle strade di notte
Ad accompagnare le immagini ed aggiungere fascino visionario, una ossessiva colonna sonora realizzata appositamente da Riz Ortolani, con un Sax a dominare sugli altri strumenti, ci sono anche due canzoni originali non accreditate come "Lay Lady Lay" di Bob Dylan e "You've got a Friend" di Carol King, che si possono ascoltare durante una festa
il retro del 45 giri della colonna sonora
Non racconto dettagli di ciò che accade e soprattutto come va a finire, la potete visionare interamente su raiplay, nonostante alcune ingenuità narrative, come quando Castelnuovo , di fronte al cavaliere misterioso impreca come se gli avesse tagliato la strada un monopattino, e non un inquietante cavaliere in stile Sleepy Hollow de no artri, ma il fascino del bianco e nero attanaglia ancora insieme alla statuetta dell'ombra della Sera che apre la sigla di ogni puntata. Forse alle nuove generazioni dirà poco, anche per le tempistiche ormai lente al paragone con quelle delle serie tv di oggi, ma a chi ha i ricordi "in bianco e nero" come dice uno dei protagonisti di "Marrakesh Express" diretto da Gabriele Salvatores, citando "Belfagor" la miniserie Francese che terrorizzò per un bel po anche lo stivale televisivo, un film del ciclo della "Fuga", ecco a loro dirà molto, il fascino del Feuilleton, le pagine dei giornali francesi che ogni giorno a puntate narravano storie gialle e fantastiche, rivivono in questo sceneggiato, dove forse anche un tentativo di fuga dalla realtà quotidiana vive nelle gesta dei protagonisti di questa storia
L'OMBRA DELLA SERA, LA STAUETTA ETRUSCA CHE APPARE NELLA SIGLA DELLO SCENEGGIATO
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