Ci sono momenti della vita che ti segnano e ti legano indissolubilmente a un film, un personaggio, attore o musicista che esso sia, a me accadde nell'estate del 1982, quando James Osterberg alias Iggy Pop arrivò allo stadio comunale di Torino, io da sedicenne quale ero , non sapevo minimamente o quasi chi fosse, quando attaccò a dimenarsi e ad arrampicarsi sui tralicci del palco e sui pali della curva Maratona ne rimasi completamente ammaliato, da li in avanti fu una scoperta continua , e se i dischi solo mi fecero impazzire gli"STOOGES" furono una sorta di rivelazione del genere San Paolo sulla via di Damasco. I primi due album li ho triturati a forza di ascolti e poi altri live e altri dischi e ristampe ecc..ecc....Inevitabile allora attendere con entusiasmo un film Documento come il "GIMME DANGER " di "JIM JARMUSCH" anche se con qualche riserva, uno: perchè Jarmusch da alcuni anni non ha centrato le attese, e due: questo genere di documentari spesso nascondono delle insidie, pressapochismo da una parte eccesso di lodi dall'altra. Nel nostro caso ,vero è che Jarmusch ed Iggy si conoscono da tempo immemore, e la stima è reciproca quindi una certa referenzialità ce la si aspetta fin da subito come quando Jarmusch presenta "gli Stooges la piu grande rock'n'roll band di tutti i tempi", ma finisce li poi è un Iggy pensiero a ruota libera sulla "SUA" visione della storia della band dai riferimenti televisivi adolescenziali per il nome della band, ai film con antichi egizi per il suo look, ecc..ecc.
ALTRA LOCANDINA DEL FILM
Il tutto è accompagnato da interviste di repertorio con i membri della band, su cui spicca il batterista Scott Asheton, e ricordi realizzati in animazione che alzano il ritmo del racconto rendendolo ancor piu piacevole e veloce. Vero è che forse alcuni momenti meritavano piu spazio, ad esempio John Cale, l'ex Velvet e produttore del primo album è soltanto citato, spero solo per questioni di spazio/tempo, pare ci siano alcune ore di materiale escluso dal prodotto finale proprio per questioni di tempo, anche Bowie è poco piu che sfiorato ma quella è una storia che appartiene soprattutto all'Iggy "solista", anche quando riesce ad irritarmi sull'argomento "SUMMER OF LOVE" in cui dichiara che quei 5 anni di rock californiano e contorni furono un evento studiato a tavolino, riesce a d essere se stesso e a catalizzare l'attenzione. Insomma dopo 1 ora e 48 minuti si è felici ma non ci si accontenterebbe mai , ammetto di essere partigiano in questa storia, ma alcuni giudizi mi hanno davvero infastidito, passi che a qualcuno non sia piaciuto , o che le modalità narrative come l'uso dei cartoni piuttosto che la durata non siano condivise , ma dichiarare come ho letto, che sia troppo tardi e fuori tempo massimo un documentario sugli stooges, mi pare ridicolo, forse allora sono fuori tempo massimo i documentari su musicisti classici? o altre icone del rock come i Doors o Janis, tanto per fare un nome? non so .. insomma avercene documentari come "GIMME DANGER" personalmente lo consiglierei come materiale didattico nelle scuole sull'argomento rock e dintorni.
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