La Romania dell'era socialista di Ceausescu, dove il culto della personalità del "Conducator" il condottiero autoproclamatosi tale dopo aver visitato la Corea del Nord ed esserne rimasto suggestionato e averla imposta a livello massimo , è un paese tra i più intolleranti dell'intera cortina di ferro, tanto da attirare perplessità sulla gestione del paese da parte degli altri alleati del patto di Varsavia, teatro, cinema , tutto è sotto la stretta supervisione del leader, musica compresa, pare impossibile che il rock possa attecchire in una situazione del genere invece esiste un sottobosco che riuscì a sopravvivere in quella dura realtà, fra i nomi che riuscirono ad resistere e ad arrivare persino fino ai nostri giorni i "PHOENIX da Timisoara.
Attivi dal 1968 con il nome di "Sfintii" ( I SANTI) vennero costretti dalle autorità a mutare nome perchè quello adottato poteva essere interpretato come propaganda religiosa!!!!. Mutato in Phoenix (la fenice rinasce dalle proprie ceneri) iniziano una lunga carriera fatta di successi grazie alle apparizioni TV, seppur sporadiche, sotto la guida del cantante e chitarrista Nicu Covaci infilano una serie di dischi da far invidia ai classici del prog britannico, mescolando le carte di riff rockettari a sonorità e ritmi della tradizione popolare Rumena brani come "Nunta", "Vara" e "Negru Voda" sono stupefacenti per sonorità e originalità.
Rispetto poi alla media delle band in Romania negli anni 60/70 il loro aspetto da Flower Power è dirompente e decisamente fuori dagli schemi del governo, sarà un caso ma proprio da Timisoara partirà la rivolta dell'89 che porrà fine alla vita e al regime del "Conducator" "Ceausescu".
A questo disco ne seguono altri di ottima fattura, ma gia dal 75 la band subisce diversi atti persecutori che porteranno alla clandestinità all'estero prima, il cantante Covaci che rientrerà solo per far fuggire anche gli altri componenti della band, ormai indesiderata dal sistema, dal 77 anche solo il nome dei Phoenix è bandito e i dischi mai più ristampati, ovviamente dopo il crollo del regime rientreranno in patria e riprenderanno a suonare, intanto anche oltre cortina ci si accorgerà di loro e le quotazioni dei dischi inizieranno a crescere!
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