L'esordio di una delle formazioni piu popolari della musica leggera nostrana è da antologia, un punto fermo del beat nostrano perchè pochi lavori dello stesso periodo hanno segnato la stagione dei sessanta in modo così indelebile anche se non con un successo immediato. Messi sotto contratto dalla Vedette, dopo aver perso l'Equipe 84 passata alla Ricordi, i bolognesi "POOH" il cui nome deriva dall'orsetto "Winnie Pooh" ma anche per l'assonanza con gli "WHO", sono un gruppo dal suono rude quasi punk e non a caso basta ascoltare il brano "Le Vostre Libertà" per rendersene conto, cantato da Mauro Bertoli con voce rabbiosa come nemmeno quelle di certe garage band d'oltreoceano, non sbagliano un brano sia nella scelta di canzoni originali che in quella delle cover, vedi il saccheggio di tracce di Kinks, Four Season, Spencer Davies ed ovviamente Who.
Uno dei primi singoli pubblicati prima dell'album, conteneva la title track del disco e il lato A anch'esso inserito nell'LP, " Brennero 66", era un atto coraggioso di trattare un argomento difficile come quello del terrorismo altoatesino, infatti nella canzone si parlava di un soldato italiano ucciso da una bomba e venne inizialmente censurato pEr i contenuti giudicati violenti. Il lato B invece era un accorato urlo su chi non si riconosceva nella società dei tempi, un inno sessantottottesco in anticipo di un paio di anni, le altra canzoni sono a tematica si, principalmente sentimentale, ma scritte da Negrini con capacità e piglio personalissimo, sarà poi autore di tutti i testi da li in avanti anche quando lascerà la formazione per dedicarsi completamente alla scrittura.
In definitiva un album molto riuscito ed originale, che avrebbe potuto influenzare la scena italiana , ma che non riuscì a raggiungere il grande pubblico, per quello ci vorrà qualche anno ancora ed una virata verso orizzonti decisamente più commerciali anche se i due album successivi contenevano cose davvero interessanti di cui vi parlerò in una prossima puntata del blog.
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