il 15 settembre del '67 vede luce un altro gioiello di una fantastica annata, e come il buon vino anche in questo caso il tempo regala un sapore genuino e ancora superbo dopo molti anni come solo i Kinks sanno fare e sopratutto Ray Davies, autore di quasi tutti i testi, che da questo album diventa produttore in toto, dopo 4 dischi di grande livello poteva essere facile cadere in fallo e produrre un lavoro banale, ma così non fu, psichedelia, testi sempre piu graffianti e sarcastici verso il modello British tradizionale e una band sempre più orientata verso un atteggiamento Dandy, quel Dandismo che proponeva durante il periodo della restaurazione nel XVIII secolo, una critica della società borghese del regno unito con una ironia che si può proprio riconoscere nei testi dei Davies, anche quando come nel caso di "Death Of A Clown", singolo uscito precedentemente come disco solo di Dave, si parla attraverso una metafora di un clown morente a proposito di un amore finito ma che apre le porte ad altre interpretazioni, in italia Guccini la tradurrà con un testo completamente differente "Un figlio Dei Fiori Non Pensa Al Domani" per i Nomadi rendendola però sonoramente molto fedele all'originale.
Il disco è nel complesso ricco di quei riferimenti al fenomeno psichedelico che sta invadendo tutta la musica rock di quell'anno, ma lasciando da parte alcuni classici come l'esordio dei Pink Floyd o i Beatles di Sergent Pepper, questo è un altro disco proiettato in quel futuro modernista che con il tempo acquista valore e qualità, il condimento di ironia e cinismo con cui si viaggia attraverso le canzoni come "Waterloo Sunset", "David Watts", Lazy Old Sun" oltre alla gia citata "Death Of A Clown" con gli arrangiamenti di Nicky Hopkins , raccoglieranno poco successo nell'immediato, ma le influenze sulla futura scena mod saranno molte con uno stile profondamente personale, che raccolse poco anche per la censura imposta oltre oceano alla band a cui venne vietato di esibirsi in TV ma che oggi ha un posto d'onore nella classifica dei dischi più influenti del rock dei sessanta!
Aggrega contenuto