Si è chiusa alle diciannove di ieri 6 novembre, alla Fabbrica delle “E” di Torino la prima delle quattro giornate promosse dal Controsservatorio Valsusa che vedono impegnato il Tribunale Permanente dei Popoli, organo che indaga sulle violazioni di diritti fondamentali a carico di cittadini e comunità, un tribunale di opinione, che esprimerà domenica, dopo aver ascoltato le testimonianze dei valsusini e di altre realtà, la propria sentenza sulla situazione che in valle è determinata dalla presenza della grande opera del tav.
Con attenzione e coinvolgimento i componenti del tribunale hanno iniziato la loro visita in valle nel pomeriggio di mercoledi, con una visita alla Maddalena di Chiomonte, dove in prima persona hanno capito cosa veramente significa dover fare quotidianamente i conti con una valle militarizzata, con consegna documenti, barriere, muri, che delimitano terreni, strade e da anni hanno visto chiuso il museo archeologico, la necropoli. Con sgomento e con tanti nuovi interrogativi hanno così iniziato l’ascolto delle numerose testimonianze dalla Valsusa, che si sono susseguite oggi, tutte circostanziate ed esaurienti e che hanno permesso di acquisire uno sguardo a trecentosessanta gradi su una situazione estremamente complessa.
Abuso della forza e del diritto, militarizzazione: questi gli aspetti che fanno oggi riflettere maggiormente i componenti del Tribunale e che certamente oggi verranno riproposti, ascoltando le testimonianze di altre realtà (passante ferroviario di Firenze, Mose di Venezia, Muos, linee ferroviarie in Europa, la stazione Stuttgart 21 in Germania, la miniera d’oro di Rosia Montana, l’aeroporto di Notre Dame de Landes, ma anche la situazione dell’America Latina).
Tutte situazioni che non possono non suscitare ulteriori domande sul senso della democrazia, sempre più spesso sospesa.
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