Alla fine è arrivata. Il Tribunale Permanente dei Popoli dopo aver ascoltato e analizzato le argomentazioni dei No Tav sulla situazione delle grandi opere e in particolare della linea Torino-Lione che dovrebbe attraversare la Val Susa ha emesso la sentenza.
In questa il tribunale ha rilevato che la lotta dei No Tav si inquadra in una grande sfida a livello mondiale condotta in difesa dei diritti umani e del territorio. Viene ribadito il diritto fondamentale delle comunità alla partecipazione nelle scelte che riguardano il loro territorio e il diritto a una informazione corretta ed esaustiva.
Il TPP ha constatato che sono stati violati dai governi (Italiano e Francese) i diritti dei cittadini ad essere consultati dando valore effettivo a queste consultazioni per esaminare tutte le opzioni alternative possibili per le grandi opere senza scartare l’opzione “zero”.
Per le grandi opere (italiane e europee) il giudici raccomandano la sospensione dei lavori sino a quando non siano garantiti i diritti dei cittadini.
Raccomandano al governo italiano la rivisitazione della Legge Obiettivo e dello Sblocca Italia sopratutto nelle parti che impediscono, di fatto, la consultazione della popolazione coinvolta nella realizzazione delle grandi opere.
Condanna l’uso sproporzionato della forza mediante le forze dell’ordine e dell’esercito negli affari interni violando in questo modo le libertà civili e i diritti universali dell’umanità. In proposito l’occupazione militare della Val di Susa deve cessare immediatamente.
In particolare i giudizi condannano la criminalizzazione delle opposizioni sociali alle opere sottolineando l’importanza della protesta sociale.
Il tribunale sollecita la verifica dei danni subiti ai siti archeologici della Maddalena da parte della sovraintendenza e il ripristino della zona.
Infine i giudici hanno ribadito la necessità che le grandi opere siano valutate tecnicamente nel rispetto dei reali interessi delle comunità locali dimostrando la reale necessità delle grandi opere.
In merito alla sentenza il senatore Marco Scibona e la consigliera Francesca Frediani del M5S hanno sottolineato in un comunicato stampa:
Una sentenza storica, dovrebbe essere studiata nei libri di scuola e nei manuali di scienze politiche, anche perché ad oggi è l’unica sul tema. Oggi ad Almese (TO) il Tribunale permanente dei popoli, leggendo la sentenza sul TAV, ed altre grandi opere, ha portato alla luce le sistematiche violazioni dei diritti subite dai Valsusini oltre che le violazioni della legge ed i soprusi dello Stato e degli esecutori. L’esito è frutto di un lavoro attento e certosino fatto di analisi di carte e documenti, raccolta di testimonianze ed anche un sopralluogo nelle terre martoriate della Clarea. Magistrati e giuristi italiani ed internazionali sono giunti infine alla più logica e naturale delle conclusioni: questa popolazione ha subìto tanti, troppi torti. Un paese che si dichiara democratico non deve imporre con la forza una decisione non condivisa dalla popolazione, arrivando a calpestate la carta dei diritti umani e la Costituzione. L’assenza di TELT, i cui rappresentanti sono stati comunque invitati ad esporre il proprio contributo, è significativa di come anche i sostenitori del TAV abbiano ormai preso coscienza dell’inconsistenza delle loro tesi. Sia dal punto di vista tecnico, e adesso anche da quello democratico. Questa sentenza è senza dubbio un importante riconoscimento nei confronti di quanti si sono sempre opposti alla devastazione della propria terra
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