Nell'incrocio tra l'arte contemporanea e le antiche culture sumera e maya, emerge un affascinante intreccio di temi e influenze.
Come l'antropologia culturale sumera esplorava l'interazione tra divinità, umani e natura, attraverso la creazione di opere d'arte votive e cerimoniali, così l'artista Valentina Ruospo in arte "TinaOrn" trae ispirazione da queste tradizioni, ma con una prospettiva contemporanea in un epoca tecnologica.
Le raffigurazioni artistiche sumere, spesso incise su tavolette d'argilla e sculture, esprimevano il rapporto tra l'umanità e il divino, narrando idee astronomiche, miti di creazione e eventi sacri. Nell'arte contemporanea, questo approccio si traduce in opere che esplorano la spiritualità, la connessione con l'universo e l'interazione tra elementi naturali e tecnologici; a tal proposito l'artista realizza le sculture, nate da modellazioni 3D, create dalla pietra ancestrale, contaminata dal Pla, Abs, Resina... i materiali che rappresentano il nostro secolo segnato dall'era tecnologica.
Le opere potrebbero rappresentare un mondo ibrido in cui divinità antiche o aliene, si fondono con forme di intelligenza artificiale o realtà aumentata.
Passando alle influenze maya, l'arte contemporanea può richiamare la sofisticata complessità dei loro calendari, e geroglifici spesso incise su tavolette d'argilla per creare bassorilievi per celebrare eventi importanti e per comunicare, così l'artista adatta questa estetica, per crearare bassorilievi digitali, quadri dipinti nella tecnica del "retouche" ornati da elementi in resina 2D, rendendo le opere in rilievo bidimensionali, ispirata dalla celebrazione del Día de Muertos, per esplorare il concetto di tempo e trascendenza, nell'era digitale e l'interconnessione globale attraverso le reti di comunicazione. Per questo crea un'immagine di una donna vestita da fata, dando un interpretazione personale della "Catrina", ispiratasi a James Christensen, arte gotica, statua barocca di vaporwave.
L'antropologia digitale entra in scena come una contaminazione moderna di queste antiche culture. Le opere d'arte potrebbero incorporare codici QR pittorici, che conducono a narrazioni digitali, creando una sinergia tra il passato e il presente un portale tra il fisico e il virtuale, il "Phigital" composto dal fisico e il virtuale esattamente come ogni corpo possiede un ombra.
La realtà virtuale potrebbe consentire al pubblico di immergersi nelle scene antiche o aliene, offrendo una prospettiva unica sulle tradizioni culturali.
In sintesi, l'arte contemporanea ispirata dalle antiche culture sumera e maya, con l'aggiunta di elementi dell'antropologia digitale, crea un terreno fertile per esplorare l'intersezione tra passato e futuro, tra spirituale e tecnologico, dando vita a opere che testimoniano l'evoluzione dell'umanità attraverso l'arte e la cultura.
Le sculture in questione create dall'artista ispirata da Jeff Koons e dall'estetica manga della pop art giapponese Yayoi Kusama, Mariko Mori, Takashi Murakami e Yoshitomo Narasono, simpatica e colorata, suggerendo una visone evolutiva e positiva nei confronti della forma aliena e dell'intelligenza artificiale che sino ad ora è sempre stata oggetto di giudizi avversi considerata dannosa, creando paure e atteggiamenti ostili inconsci pieni di pregiudizio.
L'arte contemporanea si evolve riflettendo le sfide e le trasformazioni della società umana. In un parallelismo con l'antropologia tradizionale, dove le opere esprimevano le culture e le credenze dei popoli, l'arte contemporanea assume un ruolo simile, ma con uno sguardo alle dinamiche globali e tecnologiche. Mentre l'antropologia tradizionale studiava le comunità tribali e le loro espressioni culturali, l'arte contemporanea esplora le connessioni e le disconnessioni di un mondo sempre più interconnesso.
Con l'avvento dell'antropologia digitale, in cui le tecnologie influenzano e modellano l'esperienza umana, anche l'arte si evolve. Le opere d'arte riflettono ora la relazione complessa tra l'uomo e la tecnologia, affrontando tematiche come l'identità digitale, l'intelligenza artificiale e la realtà virtuale. Questa nuova forma di espressione artistica sfida i confini tradizionali, spingendo gli artisti a utilizzare nuovi media e piattaforme digitali per comunicare idee complesse.
In questo contesto, l'arte contemporanea diventa un ponte tra l'antropologia tradizionale e quella digitale, esplorando come l'umanità si adatta e reagisce all'accelerato cambiamento tecnologico.
Le opere d'arte diventano testimonianze visive di questo processo, mettendo in luce l'intersezione tra culture, identità e tecnologia.
Nel caos digitale del ventunesimo secolo, l'arte contemporanea abbraccia l'antropologia come un laccio intrecciato tra passato e presente. Le opere si dipanano come storie dell'evoluzione umana, intrecciando fili di identità, cultura e connessione. Attraverso media vari e sperimentazioni, gli artisti narrano la complessità delle relazioni umane, esplorando le trame delle tradizioni e i tessuti delle innovazioni.
I pigmenti digitali e le pennellate tangibili convergono in uno spazio di esplorazione, dove la cultura visiva e la storia si uniscono in un abbraccio intimo.
Le sculture prendono forma come simboli di adattamento e trasformazione, ricordandoci l'interconnessione tra il nostro passato ancestrale e il presente dinamico. Le performance, in questo caso sonore, composte da Lorenzo Lord Theremin Giorda, trasformano i rituali sociali in esperienze condivise, svelando l'essenza dell'umanità attraverso gesti e movimenti.
L'arte contemporanea ispirata all'antropologia non solo riflette, ma sfida anche le norme culturali, scuotendo la consapevolezza collettiva.
Opere d'arte interattive invitano il pubblico a diventare parte dell'opera stessa, incanalando la saggezza dei nostri antenati mentre apriamo nuove strade nel mondo moderno.
In questo intreccio di tempi e concetti, l'arte diventa un ponte che attraversa le profondità della storia umana, rivelando quanto siamo stati, siamo e potremmo essere.
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