A teatro con il regista Marco Scoffone, e la sua compagnia “Il Teatro” di Bussoleno, che portano, sul palco del Don Bunino, un altro classico, per la stagione 2018/2019.
Questa volta è William Shakespeare a sollecitare il lavoro di Scoffone, che ne ha curata la riduzione e l’adattamento per la rappresentazione.
La storia d’amore tra la bella Porzia, figlia di un ricco uomo d’affari, e il modesto Bassanio, traccia il percorso principale: l’amore tra i due è sbocciato al primo incontro, ma per conquistarne la mano, Bassanio deve procurarsi del denaro, e deve superare la prova dello scrigno (così imposto dal padre di lei).
Il racconto amoroso si intreccia con la storia di altri personaggi, ciascuno dei quali rappresenta un tema, un valore, un desiderio, di straordinaria attualità.
L’amicizia tra Antonio, il ricco mercante, amico di Bassanio, che, segretamente innamorato del suo caro amico, offrirà a lui il denaro per ambire alla bella Porzia, e metterà se stesso in pericolo, offrendo la propria carne a garanzia del debito che egli stesso dovrà contrarre, per avere a disposizione la somma necessaria.
Il denaro, il debito, l’usura, e la bramosia delle ricchezza, ma anche il razzismo e il disprezzo per il diverso, complicano la trama. Così lo scontro tra l’ebreo Shyloc e il cristiano Antonio, rivali nel modo di intendere la facoltà di concedere prestiti, rischia di trasformarsi in tragedia.
I personaggi precipitano in una angosciosa realtà inaspettata: troppo abituati a vivere delle leggerezze che la ricchezza concede loro, impreparati ad affrontare la vendetta del bistrattato mercante ebreo, che si troverà nella condizione di pretendere una legale vendetta su Antonio.
Sarà l’astuzia, e la saggezza, delle donne, sospinte dall’amore, a risolvere la disputa, con un sagace inganno. A buon fine arriveranno i connubi d’amore, la vita di Antonio verrà salvata, e l’ostinato Shylock perderà tutto, per non dover perire egli stesso secondo le Leggi di Venezia.
Il denaro muove il mondo, sembra ricordarci Shakespeare, ma la bramosia e la superficialità possono trasformare la ricchezza in un incubo. L’amore delle donne, accompagnata dalla sagacia, tempera e risolve le magagne prodotte dai maschi, vitelloni ante literam, che inevitabilmente finiscono per finire in guai seri.
L’amore omosessuale di Antonio, riservato e inconfessato, regala l’immagine del sacrificio cui qualsiasi amante è disposto a subire, per la felicità dell’amato.
Sipario, applausi meritatissimi.
Prossime repliche:
Sabato 13 aprile ore 21 Domenica 14 aprile ore 16 Ingresso: €. 10,00 Minori anni 12: ingresso gratuito
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