Le caldaie che non rispettano il limite di emissione possono restare in vita fino a settembre 2016. Ha prorogato il termine, l’assessore regionale all’ambiente Alberto Valmaggia “sia per non gravare sui cittadini in un periodo di crisi, sia per consentire una revisione più efficace del Piano di risanamento della qualità dell’aria”.
Il piano è in preparazione, si concentrerà su biomasse, riqualificazione energetica degli edifici, veicoli elettrici e riduzione delle emissioni in agricoltura. L’ultimo piano risale al 2000 e rispetto a quindici anni fa tecnologie ed esigenze sono completamente cambiate.
Il Piemonte continua a sfiorare i livelli di pm 10 ossido di azoto nell’atmosfera, anche se i dati 2014 sono stati in leggero miglioramento rispetto a quelli passati. Non abbastanza però perchè siamo ancora al di sopra delle soglie consentite dall’Unione europea.
E’ passata inoltre quasi inosservata la deliberazione della Giunta della Regione Piemonte del 21 settembre scorso sulla prestazione energetica degli edifici, in adeguamento alle linee guida nazionali, secondo le quali sarà definito un nuovo modello di attestato energetico degli edifici uguale per tutto il territorio italiano, in modo da uniformare le certificazioni e raccoglierle in un catasto nazionale degli attestati di prestazione energetica e degli impianti termici.
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