Autore
Daniela Giuffrida
di Daniela Giuffrida.
Questa, insieme a tante altre, la minaccia fatta pervenire al direttore del giornale online “La Spia”, Paolo Borrometi.
Paolo Borrometi, classe 1983, nato a Ragusa ma modicano di cuore (come ama affermare egli stesso) è scrittore e giornalista, corrispondente dell’agenzia Agi, dirige la testata on line locale “La Spia”. Borrometi, per la sua attività di giornalista, vanta un discreto curriculum di intimidazioni e attentati vari.
Il primo “avvertimento” una mattina di ottobre del 2013 quando, sulla fiancata della sua auto, comparve la scritta “Stai attento”.
Il 16 aprile 2014 il cronista venne preso a calci nella sua casa di campagna da due uomini a volto coperto, questi gli torsero il braccio causandogli fratture alla spalla. Poi, ai primi di agosto altro avvertimento sul muro di fronte alla porta di casa: “Borrometi sei morto”.
Venti giorni dopo, meno di un anno fa, ignoti appiccarono fuoco alla porta di casa, porta blindata e ignifuga per fortuna e tutto si risolse con l’assegnazione di due carabinieri di scorta, tre giorni dopo. Da un anno Paolo Borrometi vive sotto scorta, dunque, con tutto ciò che la cosa comporta, ma tutto questo non lo ferma.
Ovviamente, sui vari episodi di intimidazione sono state svolte indagini ed altre sono in corso visto che altre minacce sono sopravvenute nel frattempo.
Pochi giorni prima dell’aggressione dell’ aprile 2014, il cronista aveva scritto che “l’ omertà è la forma mafiosa più grave” e, in questi mesi, il suo giornale ha continuato a pubblicare inchieste su inchieste in cui si parla di attività mafiose in alcuni comuni della provincia di Ragusa come Vittoria e Scicli.
A Scicli lo ricordiamo, il Comune è “commissariato” poichè l’ex sindaco, Francesco Susino, che era già stato indagato per concorso esterno in associazione mafiosa è decaduto ed il Consiglio Comunale è stato sciolto, lo scorso 29 aprile, dal Consiglio dei Ministri, i reati contestati: associazione mafiosa, anche a titolo di concorso esterno, truffa, estorsione e furto. Borrometi ha scritto di tutto questo, ha scritto di corse di cavalli clandestine ed ha pubblicato vere e proprie mappe della mafia in Sicilia, con la suddivisione per provincia dei mandamenti mafiosi.
Lo scorso 26 marzo, in un suo editoriale, Borrometi raccontava di come sia tornata operativa, nella provincia di Ragusa, Cosa Nostra ma in “coabitazione” con il gruppo della Stidda. Riportava in un suo articolo ciò che si evince dalla relazione annuale della Direzione Nazionale Antimafia (DNA), un tracciato che non lascia ombra di dubbi su cosche e clan che si muovono nella provincia iblea.
Nella Relazione della DNA ci sono nomi e cognomi dei capi indiscussi delle tre organizzazioni criminali del ragusano, che Borrometi riporta fedelmente. Ed è così che viene fuori un fitto elenco di nomi e quant’altro alle dipendenze dei tre capi della “STIDDA” che operano nel settore delle estorsioni, del traffico delle armi e di quello degli stupefacenti: Filippo Ventura (Stidda vittoriese), Mario Campailla (detto “Mario ‘u checcu” o “Saponetta” per la Stidda comisana) e Francesco Mormina (detto Franco u Trinchiti), che comandava a Scicli e nello sciclitano. Mentre a Vittoria, comunque, accanto a quella del gruppo mafioso di Filippo Ventura, persistono le attività di Cosa Nostra e del Clan dei Piscopo.
Sono tanti i nomi e tante le foto segnaletiche di mafiosi e presunti mafiosi e “infiltrati” che Borrometi e il suo giornale pubblicano e questo manda su tutte le furie uno dei protagonisti: Giombattista Ventura, fratello di Filippo Ventura.
“Seguire i soldi”: era questa la pista investigativa di Giovanni Falcone che sosteneva che se “Segui i soldi, troverai la mafia”-,scrive Paolo Borrometi nel suo ultimo articolo, quello che ha suscitato le ire dell’autore delle ultime minacce al giornalista.
Sembra che i Ventura, a Vittoria, abbiano fatto fortuna proprio con le attività illecite e sembra anche che per la Direzione Nazionale Antimafia, il Filippo Ventura (di cui parlavamo poc’anzi e che si trova nelle patrie galere al 41 bis), sia il capomafia di Vittoria, pare anche che l’unica attività pulita dei Ventura sia l’Agenzia Funebre “Ventura”. Tale attività è gestita da Gionbattista Ventura, fratello del capomafia Filippo ed anche lui più volte in galera, fra gli altri per associazione mafiosa (416 bis).
“L’attività, porta pubblicamente il nome di “Agenzia Funebre Ventura” – scrive Borrometi – ma è intestata ad un socio, tale Maurizio Cutello e questo perché, come è facile immaginare, Gionbattista Ventura non può avere autorizzazioni e licenze, soprattutto antimafia, avendo ancora processi e carichi pendenti per tali reati.”
Questa “rivelazione” ha scatenato le ire del Ventura il quale ha lanciato minacce e improperi di tutti i tipi, verso il giornalista, che riportiamo per esclusivo dovere di cronaca: “BASTA NON ROMPERE PIU’ LA MINCHIA (…)PIRCHI TI SCIPPU A TESTA MERDOSO CHE NON SEI ALTRO”.
“E se il concetto non fosse stato ben chiaro – scrive Borrometi – ha scritto ancora pubblicamente: “PORTATI DIETRO L’ESERCITO TANTO A TESTA TA SCIPPU U STISSU MI FINISTI I RUMPIRI A MINCHIA (…). DA ORA IN AVANTI SARO’ IL TUO PEGGIORE INCUBO, E REMEMBER PRIMA O POI C’INCOTRIAMO NELL’ALDILA E SO CAZZI TUA. RIBADISCO ANCHE DENTRO IL COMMISSARIATO DI VITTORIA TANTO A TESTA TA SCIPPU U STISSU”.
La traduzione la lasciamo al Vostro buongusto.
Immediata la reazione dell’ ANTIRACKET DI VITTORIA la quale ha definito “INDECENTI ED INTOLLERABILI INNEGGIAMENTI AL CRIMINE E ALLA MAFIA” l
“Esprimiamo la massima solidarietà a Paolo Borrometi, vittima di un arroganza mafiosa intollerabile, come indecenti e intollerabili sono gli inneggiamenti al crimine, alla mafia, allo spaccio di droghe che sono apparsi pubblicamente. Chiediamo alle Autorità preposte di intervenire verificando la sussistenza del reato di vilipendio alle istituzioni ed alle forze armate, posto che e’ pure visibile, su uno dei profili Facebook di questi delinquenti, la foto di un cartello con la scritta “Attenti al Cane” con al posto del cane una foto di un Carabiniere in divisa; e di procedere eventualmente all’oscuramento del profilo. Ci sembra superfluo ogni altro commento”
Fonti:
http://notiziario.ossigeno. info/2014/09/modica-rg-sotto-scorta-anche-il-giornalista-paolo-borrometi-47872/#sthash. 9EXt387n.dpuf
Daniela Giuffrida
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