Periferie - Terre Forti il libro di Gaetano Alessi e Massimo Manzoli. Un viaggio tra le periferie "ribelli" che passa per la Val Susa.
Ci sono libri che mettono un punto a capo nella visione delle cose. Racconti, storie di vita vissuta che schiudono orizzonti sconosciuti o appena intravisti con sufficienza e senza amore. Ci sono libri introdotti da una prefazione senza facili intellettualismi o critica ricercata che ti lasciano subito un sapore particolare e profumo di curiosità; non puoi fare a meno di correre alle pagine successive.
Il libro “Periferie – Terre forti” di Gaetano Alessi e Massimo Manzoli è così. Andrea Bigalli(sacerdote) introduce questo viaggio, perché di viaggio si tratta, per comprendere, o riscoprire, il significato della parola “periferie”.
Periferia è qualcosa di esterno, di lontano da noi; una presenza che c’è ma che non vediamo o ci abituiamo a non vedere o considerare. La “diversità” è la sua caratteristica principale, la sua distinzione dal “centro” attorno cui tutto gravita ma che si trasforma, nelle nostre società, in un “buco nero” nel quale le identità, le storie, l’umanità stessa viene inglobata sino a scomparire in un magma scuro sempre uguale a se stesso.
Racconta Bigalli:
Il pericolo della contaminazione con la diversità è da sempre uno dei capisaldi della peggior cultura borghese, che fa del perbenismo uno dei suoi elementi distintivi, da cui si può riconoscerla con facilità.
Nelle periferie ci sono però le persone, le loro lotte, la loro determinazione nel non accettare di essere “esclusi”, di “arrendersi” a una condizione di isolamento o di antropologica diversità con gli altri. Sono le “Terre forti” che i nostri autori attraversano viaggiando per il Paese, a contatto con le persone, le cose e le situazioni, e di esse raccontano. Storie di dignità pasoliniana; ancora Bigalli:
Chi ha scritto questo libro ha cercato le tracce del ri/esistere, ha raccontato delle storie che illustrano contesti, sfide, prospettive di visione e di evoluzione.[…] il problema della dignità; non è privato chi è povero o fuori norma, ma chi impoverisce e discrimina.
Nel primo capitolo, in queste “terre forti ” e resitenti, c’è la Val di Susa. Gaetano e Massimo l’hanno percorsa cercando di capire il carattere dei luoghi e delle persone; le radici della lottaNo Tav; perché una Valle come questa finisce suo malgrado di essere considerata “periferia” da un “centro” – politico, sociale, di potere – che gli è ostile.
Scrivono gli autori:
Una “periferia” geografica che diventa centro della discussione italiana. Dove tutti, sugli schermi delle Tv, guardano i personaggi, ma dimenticano gli uomini: il nostro viaggio parte dallo loro ricerca.
Il racconto è attualità, quotidianità per i valsusini. Dai tempi di Zu Rocco Lo Presti e i primi insediamenti della ‘ndrangheta in valle. I clan, i personaggi politici. Poi il contatto con i personaggi storici che hanno fondato la lotta No Tav e si sono ribellati. Vi sono menzionate le battaglie, le manifestazioni, le vicende giudiziarie. Ed ecco che il “regalo” di Gaetano e Massimo si rivela: offrire la storia del vero, raccontata dalle bocche di chi l’ha vissuta e la vive ancora. La storia di una lotta senza tregua, fondata sulla dignità e sull’amore per la propria terra.
Altre storie e altre “terre forti” raccontate nel libro meritano di essere conosciute. Librino (Ct) un quartiere ghetto di Catania distrutto dalla speculazione edilizia e dal mercato della droga ma nel quale c’è chi cerca di creare un’alternativa. Le Piaggie (Fi) definita il bronx di Firenze dalla maggior parte dei fiorentini, ricca di volontari e associazioni che ogni giorno lavorano con gli abitanti. La storia di Gaetano Saffiotti imprenditore calabrese e testimone di giustizia che si “ostina” a restare nella sua Palmi per continuare la lotta alla mafia nella sua terra.
Per capire e non dimenticare.
Periferie – Terre Forti, di Gaetano Alessi e Massimo Manzoli, edizioni Ad Est pagg. 120
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