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Redazione
Nella Palazzina di Caccia di Stupinigi partono i restauri dell’Appartamento del Re, che potrà così tornare all’originario splendore Juvarriano del Settecento il prossimo giugno.
I lavori, interamente finanziati dalla Fondazione CRT e realizzati in collaborazione con la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, riguarderanno tutti gli apparati decorativi fissi – i dipinti murali delle volte e delle pareti, le tele sovrapporte, le boiserie dipinte e dorate, i serramenti, le carte da parati, le pavimentazioni in seminato alla veneziana, i camini e le opere in pietra – presenti negli ambienti del Re: Anticamera, Camera da letto, Gabinetto da toeletta, Piccola Galleria, Salotto/Camera.
A eseguire i restauri conservativi, sotto la supervisione della Soprintendenza per le Belle Arti e il Paesaggio per il Comune e la Provincia di Torino, sarà l’équipe della Nicola Restauri per i dipinti murali e le tele: storico laboratorio torinese nato 70 anni fa, specializzato in interventi su manufatti molto antichi, reperti archeologici, preistorici e persino opere d’arte orientale, mentre il restauro delle boiserie è stato affidato al laboratorio Rinetti Barbara Conservazione e Restauro Opere d’Arte.
La durata prevista è di 120 giorni.
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“La rinascita dell’Appartamento del Re potrà contribuire a fare di Torino sempre più ‘a place to visit’, non solo dagli italiani, ma anche a livello internazionale – commenta il Segretario Generale della Fondazione CRT Massimo Lapucci –. Per la Fondazione CRT, che ha appena tagliato il traguardo dei 25 anni di attività ed è da sempre il principale sostenitore privato della Palazzina di Stupinigi, questo nuovo restauro oltre a costituire un importante sostegno alla Città e al territorio, vuole rappresentare un ulteriore tassello nell’opera di restituzione di un bene molto amato in tutto il Paese per il grande valore storico, artistico e culturale”.
“La restituzione dell’Appartamento del Re della Palazzina di Caccia di Stupinigi, Patrimonio Unesco dell’Umanità – dice Adriana Acutis, Presidente di Consulta – è un dono offerto dalle imprese ed enti soci di Consulta alla città e al mondo. I lavori coronano 30 anni di attività di Consulta a favore del territorio di Torino e 10 anni di collaborazione per la rinascita della Palazzina di Stupinigi. Tale costanza si fonda sulla consapevolezza delle potenzialità della Cultura per il rinnovamento del territorio, un bene comune per il quale le aziende di Consulta collaborano unendo le forze per vincere le sfide”.
“Grande soddisfazione – manifesta Cristiana Maccagno, in rappresentanza dell’Ente proprietario, erede del secolare Ordine e della considerazione costituzionale delle funzioni –. Sarà così completato il percorso settecentesco del gioiello del Patrimonio Culturale Mauriziano, in continuità con gli ultimi interventi, ancora grazie al sostegno della Fondazione CRT in sinergia con Consulta. Si consolida così, dopo la riapertura sin dal novembre 2011, la riconquistata dignità museale della Residenza, nella progressione della fruizione (nel 2016 una crescita del 40%), e della reputazione internazionale dei valori culturali, espressi anche nella qualità degli interventi conservativi”.
Nell’Anticamera del Re si interverrà su tutti i dipinti murali, sugli affreschi dedicati al mito di Diana nella volta dipinta da Michele Antonio Milocco (ultimata nel 1737 sotto la responsabilità del Beaumont) e sulle tele sovrapporte di Domenico Olivero. Tra le boiserie decorate i lavori riguarderanno, in particolare, i pannelli delle porte e gli scuri delle finestre con paesaggi e scene di genere di Scipione Cignaroli risalenti al 1739.
Nella Camera da letto del Re, su disegno di Juvarra, “rinasceranno” la volta del Milocco con le Storie di Diana, il pregadio del Piffetti del 1762, così come le decorazioni delle porte a sequenza con volute, steli e putti alati eseguiti da Giovan Francesco Fariano tra il 1737 e il 1741.
Nel Gabinetto da toeletta del Re i restauri interesseranno soprattutto la volta a grottesche con motivi ornamentali vegetali (“candelabre”), figure cinesi, putti policromi del Fariano, nonché le preziose angoliere di Francesco Maria Servozelli del 1757. Si lavorerà anche nel piccolo andito dotato di servizio igienico all’inglese con boiserie risalente al periodo della Regina Margherita.
Nella Piccola Galleria, in cui è riconoscibile la mano di Juvarra per il taglio scenografico e luminoso dell’architettura, “rivivranno” le decorazioni a trompe-l’oeil della volta e delle pareti realizzate da Pietro Antonio Pozzo nel 1733. Sono previsti interventi anche per i dipinti murali nell’ambiente adibito a Salotto/Camera.
Preceduti da una fase conoscitiva con saggi stratigrafici e analisi fisico-chimiche, i restauri adotteranno metodi conservativi per la protezione dell’integrità delle opere, oggi compromesse da depositi di sporco e smog, fessurazioni, ossidazioni e mancanze pittoriche, efflorescenze saline dovute a usura, umidità e infiltrazioni d’acqua.
Il risanamento dei dipinti murali comporterà, tra l’altro, anche “microiniezioni” di materiali ad hoc per far riaderire le superfici dell’intonaco e della pittura. Sulle boiserie, oltre alla pulitura e alla stuccatura delle lacune, sarà effettuato un trattamento per eliminare gli attacchi pregressi di insetti xilofagi, mentre per le superfici dipinte su supporto tessile e sulle specchiature vetrate dei serramenti saranno applicate protezioni con filtro UV contro i raggi solari. All’Appartamento del Re e a tutte le sue decorazioni sarà assicurata così un’adeguata conservazione nel tempo.
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