Legambiente si costituirà parte civile contro gli ecocriminali che venerdì scorso hanno nuovamente sversato residui di lavorazione di cromatura e soda caustica nel Lago d’Orta, a San Maurizio
d’Opaglio . A dichiararlo, in una nota congiunta, il presidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani, il presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta Fabio Dovana e il presidente del circolo di Legambiente Gli Amici del Lago Massimiliano Caligara: “Confidiamo che ora chi ha commesso questo delitto contro l’ambiente paghi in modo esemplare. Ciò è finalmente possibile grazie alla nuova legge sugli ecoreati che ha introdotto cinque nuovi reati ambientali, tra cui quello di disastro ambientale che prevede la reclusione da 5 a 15 anni”.
L’associazione ambientalista, proprio lo scorso venerdì in occasione della tappa piemontese della Goletta dei Laghi 2018, la campagna che attraversa l’Italia per monitorare la qualità delle acque, degli ecosistemi e dei territori dei laghi, ha organizzato a San Maurizio d’Opaglio una tavola rotonda dal titolo Industria, turismo ed ecosistema lacustre. La ricerca continua dell’equilibrio. Iniziativa a cui sono intervenuti numerosi rappresentanti delle istituzioni locali e del distretto produttivo della rubinetteria e dell’economia del turismo.
“Legambiente si costituirà parte civile con l’auspicio che si faccia piena luce sullo sversamento di inquinanti nel Lago d’Orta, perla dal punto di vista ambientale e paesaggistico nonché attrattiva turistica e centro nevralgico dell’identità territoriale. Non è accettabile –dichiarano i rappresentanti dell’associazione ambientalista- che imprenditori senza scrupoli possano compromettere il grande e innovativo progetto di bonifica svolto con successo sul lago sotto il coordinamento e la guida scientifica del CNR-ISE a partire dal 1989”.
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