Un titolo di questo OFFPost un po' paradossale, a prima vista, per una associazione senza fini di lucro.
Tuttavia se oggi sta nascendo qualcosa di nuovo in Italia, di realmente nuovo, probabilmente potrà fare risalire le proprie origini a quell'area quanto mai non definita del no profit che non è limitato allo svago, passatempo, di estrazione dopolavoristica da una parte, o ai servizi dichiarati del puro volontariato, dall'altra.
Esistono realtà associative, o più estesamente aggregative, che si interrogano sul piano sociale, oltre che umano, e provano percorsi alternativi ai due fondamentali oggi noti: il business per il fine del puro profitto, con gli esempi che tutti noi conosciamo, e quelle forme di autogestione e autofinanziamento solidaristico che, in tempi di crisi, sembrano essere sempre più fruibili da chi se le può permettere, diventando esse stesse sempre più prodotto di lusso.
La nostra associazione ormai da diversi anni ha tentato, sta tentando, un esperimento di creazione di relazioni tra gruppi, persone e progetti, ritenendo che probabilmente l'originario modello0 piramidale esteso a tutti gli aspetti della società (da quelli gerarchici personali, alla produzione e commercio di beni e servizi, allo sviluppo della conoscenza) non sia più perseguibile come assunto non modificabile e che le sue variazioni sul tema, il modello a torre, dove oligarchie e gruppi ristretti di potere e/o influenza hanno il controllo pressocchè completo sulla gran parte del loro universo, non rappresentino più il riferimento per lo sviluppo nel futuro nè a breve, nè a lungo termine.
Nelle relazioni umane e nell'espressione artistica, che sono i nostri settori di attività, stiamo tentando la sperimentazione di modelli più sostenibili, snelli, meno fragili, più partecipati, che si basano sulla rete di relazioni e sull'interscambio.
Sul nostro percorso abbiamo avuto modo di incontrare progetti che in varie parti d'Italia erano stati lanciati da persone o gruppi di persone che si erano posti i nostri stessi interrogativi e che, autonomamente, stavano percorrendo strade analoghe.
Ad oggi, la nostra partecipazione a progetti sia no profit che profit (basati tutti però su un concetto di etica sostenibile, sconosciuto all'economia di mercato per come la conosciamo e sconosciuto nell'area no profit, oggi intesa come un bacino di forza lavoro gratuita) ci dimostra che la strada giusta è probabilmente questa.
Il Badnightcafè sostiene, collabora partecipa e propone, in modi e misura variabili in funzione delle proprie risorse e competenze a progetti come Il Purgatorio, Il Museo a Cielo aperto di Camo, Phot'Out, Neue Kunstbrücke, BalonArt, Mansourcing, T.A.M., tanto per citare solo quelli che vedete comparire più frequentemente nei nostri spazi internettiani.
Valori eticamente sostenibili non significa fornire lavoro o servizi gratuitamente e nemmeno praticare totalmente la nobile arte del baratto, impraticabile in un sacco di situazioni.
Significa, nella nostra visione, produrre risultati dove tutte le componenti in gioco ne sono partecipi e ne condividono gli obiettivi, significa trovare quelle forme, anche economiche, che ne consentano la loro realizzazione, significa uscire dalla logica consumistica del pago=ottengo, quindi pretendo o del gratis=ottenere senza contropartite.
Ci stiamo provando e sicuramente stiamo facendo e faremo molti errori, ma riteniamo che questa sia l'unica via veramente innovativa e alternativa a modelli di sviluppo ormai logori e fallimentari.
Lo facciamo applicando questi concetti nei campi dell'espressione, artistica ma non solo, ma riteniamo che questi pricipi possano essere applicabili a qualsiasi settore economico, produttivo e sociale.
Dimostrare questa possibilità è l' obiettivo della nostra ricerca.
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