Con tutto il dovuto rispetto, non ci vuole una laurea per capire che le Olimpiadi invernali del 2006 hanno dato il via ad un processo di rigenerazione urbana senza precedenti nella storia della nostra città.
I Giochi olimpici di 10 anni fa sono stati il trampolino di lancio di un processo iniziato negli anni '90 e che, complice l'attenzione generata appunto dall'evento internazionale, si è esplicitato in quest'ultimo decennio con evidenti mutamenti degli aspetti materiali e immateriali di Torino. Che è dunque diventata più bella, più attraente, più viva.
E questo non è vero soltanto per il centro, per i grandi interventi, per le grandi trasformazioni urbanistiche, ma anche per i quartieri periferici come il nostro, che rivendicano con orgoglio il lavoro lungo e impegnativo che stanno portando avanti nonostante le limitate forze e risorse economiche.
Da un paio di giorni, ad esempio, in Borgata Tesso campeggia il quindicesimo intervento di street art realizzato a cura della nostra associazione: l'opera di Kj263, eclettico artista tedesco di origini russe il cui stile a volte surreale miscela in maniera affascinante e ironica la vita quotidiana e la finzione, rappresenta una coppia di danzatori, cittadini di una qualsiasi nazione, sospesi nello spazio a creare un'atmosfera di gioia e positività.
Un ulteriore tassello che arricchisce il nostro borgo, realizzato grazie alla disponibilità dell'artista, alla caparbietà delle persone che lo hanno messo in condizioni di operare ed alla sensibilità di un'impresa che ha messo generosamente a disposizione mezzi e attrezzature per consentirgli di lavorare.
Ancora una volta, siamo la dimostrazione concreta che il denaro non è tutto nella vita.
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