Riceviamo e Pubblichiamo il comunicato, a cura dell'Assemblea Cavallerizza 14:45, delle iniziative in occasione del VERTICE SULLA CULTURA, che si terrà a Torino il 23 e il 24 settembre.
Il 23 e 24 Settembre Torino ospiterà il Vertice sulla Cultura. Tutti i ministri della cultura dell'Unione Europea si ritroveranno alla Reggia di Venaria per discutere di politiche culturali. Il vertice si terrà nel semestre di presidenza italiana al Parlamento Europeo, dunque sarà presieduto dal ministro della cultura italiano. L'appello di Franceschini è quello di riportare la cultura al centro della politica europea e di trovare soluzioni comunitarie per valorizzare il patrimonio artistico di ogni paese.
VALORIZZAZIONE e TUTELA. Queste le parole d'ordine già annunciate nel decreto cultura (ormai legge), con le quali Franceschini intende "rivoluzionare" il sistema culturale italiano.
Purtroppo, però, di diverso da quella che è stata la tendenza fino ad ora non c'è niente: il lavoro continuerà ad essere precarizzato, le privatizzazioni saranno sempre le soluzioni più adeguate per ovviare al degrado e all'abbandono, mentre i vincoli per la tutela dei beni culturali diventeranno sempre più deboli.
Le belle parole con cui Francheschini presenta il vertice, infatti, ben poco si adattano alla realtà del territorio italiano che, seppur ricchissimo nel suo patrimonio, viene continuamente degradato dall’incuria e dalla privatizzazione. Il decreto cultura firmato da Franceschini non smentisce quest’andazzo, anzi, apre ulteriormente ai privati e abbassa i vincoli che tutelano i beni storico artistici.
Quale sia il meccanismo, imperante ormai da anni, è chiaro: il patrimonio artistico appartenente alla comunità viene mal gestito o abbandonato senza alcuna manutenzione, con il tempo subisce danni che comportano impegnativi restauri su cui la pubblica amministrazione dice di non poter investire. La soluzione a questo punto è sempre una, vendere ai privati.
La Cavallerizza è paradigmatica da questo punto di vista; un bene decretato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, importante per ogni abitante di Torino e come risorsa della città, viene venduto senza che si ascolti la voce dei cittadini e delle cittadine. Come accoglieranno i loro ospiti Sindaco e Ministro?
Con che faccia sorrideranno ai loro invitati avendo alle spalle una città devastata dalla crisi e dal debito, in cui sempre meno persone possono permettersi di accedere a qualunque evento culturale e in cui gli amministratori hanno come unica opzione la vendita?
Da tre mesi occupiamo questo luogo perché resti pubblico e non faccia la fine di tanti altri, diventati alberghi o residenze lussuose per pochi. Da tre mesi l’Assemblea Cavallerizza ribadisce la gestione della cultura non può seguire la logica del puro profitto. Da tre mesi la Cavallerizza è un polo culturale a tutti gli effetti, ma è il polo di un’altra cultura rispetto a quella di cui discuteranno a Venaria. Una cultura senza C, fatta dei tempi dettati da chi la fa e da chi ne gode. Una cultura fatta dal basso accessibile e non mercificabile. Il tipo di cultura che non sembra interessare a chi ci rappresenterà a quel vertice.
Come sempre in questi casi, l’incontro sarà a porte rigorosamente chiuse. Come cittadini, nonostante ciò che si diranno influenzerà la nostra vita non avremo possibilità di parola, ma non per questo siamo rassegnati a non far sentire la nostra voce!
Mentre a Venaria si discuterà di applicare la prassi consolidata (privatizzare e svalutare), la Cavallerizza Reale non starà a guardare.
Per l'occasione i nostri spazi ospiteranno dibattiti, spettacoli, laboratori e assemblee per promuovere una cultura accessibile a tutti e tutte e non mercificabile, perchè per noi VALORIZZARE significa dare spazio ad ogni forma di esperienza culturale, TUTELARE significa vivere gli spazi e prendersene cura, produrre collettivamente e dal basso.
Vogliamo dimostrare che la cultura Reale, in quei giorni, è fuori dalle stanze della Reggia, è in città: la Cavallerizza è Reale!
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