L’11 maggio, a Torino, presso l’NH Hotel di Piazza Carlina alle ore 19.00 sarà presentato il progetto editoriale internazionale che ha consentito di tradurre dall’italiano in spagnolo, catalano e sardo il libro “L’Albero del riccio e altre fiabe della buonanotte”, tratte dalle Lettere dal carcere di Antonio Gramsci e dedicate ai suoi figli.
L’iniziativa è particolarmente importante per celebrare, in modo divertente e commovente, un uomo e un intellettuale che appartiene a due mondi: quello sardo dove è nato e quello torinese dove ha lavorato, pensato, organizzato con l’obiettivo (raggiunto o meno, lo decide la Storia) della giustizia sociale. E che ha pagato con la galera le sue opinioni!
Certo le fiabe di Gramsci sono meravigliose, dolci, raccontano lo spirito libero di un uomo in galera ma non piegato. Come Mandela, non scorda la sua umanità, niente spezza la sua anima immortale.
Due bambini e diversi animali sono i protagonisti di queste fiabe che Antonio Gramsci scrisse per i suoi figli, Delio e Giuliano.
Raccontano di ricci a caccia di miele, di secchielli con granchi e pesciolini, di battaglie tra corvi e gufi, di volpi furbissime alle prese con contadini e puledrini indifesi, di gioco della dama, di libertà nel disegno, di scuola e di figli che crescono, di uomini che cadono e risorgono, e fanno capire quanto sia importante lo studio della storia. Fiabe da leggere prima di dormire.
Il libro è illustrato dal fumettista Claudio Stassi, nato nel 1978 a Palermo, vive e lavora a Barcellona. Ha pubblicato per vari editori italiani e stranieri: Casterman, Dargaud, Rizzoli, Eura, Beccogiallo, Black Velvet.
I disegni di Stassi raccontano, com’è proprio del fumetto, una storia parallela alla scrittura pur seguendone la sequenza narrativa. Sembra una contraddizione ma non lo è! Il disegno di un fumettista interpreta la scrittura a modo suo, aggiunge spessore, psicologia, colore, ironia. Ed in questo, Stassi è davvero un maestro ed invidio i giovani che frequentano la sua scuola a Barcellona. Per questo l’Anonima Fumetti ha voluto una mostra delle tavole “senza testo”, perché esse parlano da sole!
Il volume è stato fortemente voluto dalla Regione Autonoma della Sardegna e patrocinato dalla Regione Piemonte.
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