A poche ore dalla chiusura della edizione 2019 del Salone del Libro ripartono le polemiche con le parole del capogruppo in consiglio comunale e candidato al consiglio regionale Fabrizio Ricca: “Nicola Lagioia deve dimettersi e deve fare lo stesso il suo direttivo. Non è francamente accettabile che il direttore di un evento importante come il Salone del Libro, evento in crescita e con una credibilità democratica internazionale da difendere, faccia partire un boicottaggio contro lo stesso evento che organizza. Non è nemmeno accettabile che Lagioia non si sia scusato per la lista di proscrizione stilata dal suo amico Raimo, dove giornalisti non omologati al pensiero unico che sembra essere tanto caro a Lagioia e editori liberali venivano invitati a non partecipare all’evento”.
Secca la risposta della sindaca di Torino Chiara Appendino: “Non permetteremo alla Lega di distruggere il lavoro di tre anni col quale abbiamo faticosamente salvato il Salone. Nicola Lagioia, direttore della rinascita del Salone, non si tocca, è patrimonio della città. Se la Lega vuole prendersela con qualcuno se la prenda con chi si è assunto la responsabilità politica della scelta, ovvero la sottoscritta”. Simile il pensiero del presidente della Commissione cultura Massimo Giovara : “La lega come al solito prende di mira le persone sbagliate. La scelta di escludere Altaforte è una scelta politica fatta dai rappresentanti istituzionali che si sono presi la responsabilità di salvaguardare i valori costituzionali di una Repubblica, come quella italiana, che è nata dalla Resistenza. Prendersela con Nicola Lagioia, che peraltro si è impegnato a difendere e rilanciare il Salone del Libro di Torino nel momento più buio, non è solo sbagliato, ma anche miope”.
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