La bella vita di Elida l’albanese, Neos Edizioni, è la storia vera di una giovane ragazza albanese, dalla sua infanzia di povertà assoluta in Albania, al sogno di arrivare in Italia e costruirsi un futuro, alla drammatica realtà di prostituzione in giro per l’Europa, sempre costretta, sempre con la forza, senza mai nemmeno immaginare che possa esistere una realtà diversa.
L’autrice è Giorgina Altieri, insegnante torinese, da tempo impegnata nel sociale. Ad introdurre il racconto, davvero drammatico, un’interessante introduzione di Monica Cerutti, assessore alle pari opportunità e immigrazione della Regione Piemonte. Trovate qui la recensione integrale del libro.
Giorgina Altieri ha risposto alle nostre domande.
La prima domanda è inevitabile: come sei venuta a conoscenza della storia di Elida?
Ho conosciuto Elida molti anni fa, insieme ad un gruppo di giovanissimi albanesi in cerca di lavoro. Con altre persone mi sono prodigata per inserirli nel mondo della scuola e poi del lavoro. Ne è nata un’amicizia speciale con molti di loro, ma con Elida, data la sua giovane età e la presenza del bambino, il rapporto è stato più “caldo” …diciamo che mi sento una zia!
E’ nell’intimità di un pomeriggio di sole in campagna che Elida mi ha chiesto di raccontare per lei la sua storia.
Leggendo il libro sembre di trovarsi di fronte ad un insieme di terribili esperienze toccate a donne diverse e riunite in un unico personaggio. Invece è tutto toccato in sorte alla giovane Elida, e come lei a tante altre donne… Qual è la situazione della tratta in Italia?
Il fenomeno della tratta in Italia ha subito una crescita esponenziale con i flussi dei migranti che raggiungono le nostre coste con i barconi.Le ragazze giovanissime, tra i 15 e i 19 anni, vengono individuate tra quelle che presentano carenze affettive e scarsa cognizione di sè perchè più facilmente condizionabili (come avvenne per Elida).Illuse da una donna che promette loro il lavoro in Italia, coinvolte in riti voodoo, vengono rese schiave e rese in stato di assoggettamento fisico e psichico.
Come il nostro paese riesce a gestire questa situazione terribile?
Sono numerosi gli interventi su più fronti di contrasto della violenza sulle donne, di prevenzione e di tutela delle vittime. Esiste un Protocollo d’Intesa per il rafforzamento della collaborazione interistituzionale per il contrasto del fenomeno della tratta ed un Progetto Piemonte per l’ organizzazione di una rete e per il sostegno delle Associazioni che lavorano da anni al contrasto.
Secondo te, in base alla tua esperienza, cosa si dovrebbe fare per combattere il fenomeno?
E’ fondamentale avere gli strumenti istituzionali per affrontare il fenomeno, sicuramente è possibile migliorare gli interventi affrontando i problemi in termini di genere nell’accoglienza dei migranti. Per fare ciò è necessaria una “rivoluzione” culturale che parta da un’attenzione e da una sensibilizzazione di genere, che metta al centro di ogni politica la persona e la sua dignità. Anche la scuola può fare molto promuovendo percorsi educativi per formare le nuove generazioni e diffondere capillarmente il concetto di rispetto, che è, a parer mio, l’estensione del termine di genere.
Come prosegue oggi la vita di Elida?
Oggi Elida vive una “bella vita”, cioè una vita normale come ha sempre desiderato, anche se, come tutti noi, non è immune ad altre prove che la vita le riserva… proprio come il dott. Marchina ha scritto nella prefazione del romanzo parlando del Karma levantino.
Aggrega contenuto