Gli influencer sono i blogger che per passione e per lavoro influenzano e condizionano opinioni, sentimenti e scelte delle persone attraverso la scrittura, condivisione di post, foto o articoli su piattaforme come instangram, Youtuber e blog. Sono diventate figure talmente importanti da considerarli “Influencer Marketing” ovvero persone autorevoli ed esperti nel loro settore di competenza che rivestono il ruolo una volta interpretato dagli opinionisti della carta stampata e dei programmi televisivi.
Gli influencer hanno un rapporto reale con i propri seguaci che seguono i consigli dei propri beniamini e sono molto interessati a quello che condividono. Ogni volta che viene pubblicato un post, una foto o un video, esso riceve centinaia e migliaia di visualizzazioni grazie alla fiducia dei fan che attraverso un like esprimono un sentimento positivo. Gli influencer dettano tempi, tendenze e le modalità della comunicazione globale ricoprendo il ruolo e il potere di decidere cosa è “in” e cosa è “out”.
Il loro obbiettivo è farsi notare, essere sempre presenti sui social mostrando la loro vita quotidiana, pubblicizzando prodotti di grandi marche o da loro ideati. Interagiscono e costruiscono relazioni con i loro follower lavorando sullo stile reale e autentico di personaggio “in vista” ma allo stesso tempo alla portata di tutti. Infatti, gli utenti commentano ciò che viene detto ottenendo una risposta e diventando parte di una conversazione “tra pari” dove ognuno può esprimere la propria opinione. Un influencer è tale perché ha conquistato una buona reputazione. Ha costruito la sua identità e rispettabilità nel tempo, diventando un esperto nel suo campo d’azione, creando stili e mode seguite dai giovani, ma anche influenzando aziende, marchi e prodotti sul mercato.
Ma quanto gli influencer hanno competenze su ciò che dicono? Quanto è vera la loro credibilità e su quali esperienze si basa?
Oggi chiunque può diventare un influencer. Basta postare articoli, foto, acquisire seguaci (molti like si possono comprare aumentando la reputazione anche se fittizia). Ma dietro a chi promuove qualcosa, proclama un’idea o un prodotto non sempre c’è competenza, ma spesso improvvisazione. Dove allora, questa improvvisazione è possibile perché ironica e gioca sugli stereotipi e dove invece necessita di conoscenze approfondite?
L’era dei social media ha portato al protagonismo delle persone accentrando l’attenzione su di sé. Chiunque può esprimere una opinione dare un contributo ma ciò che sta venendo a mancare è l’effettiva responsabilità di quel che viene narrato, la formazione acquisita in anni di studi, tra corsi, lauree e master e l’esperienza sul lavoro svolto che ha portato il singolo a specializzarsi in un campo. Se prima del’avvento dei social per un lavoro o una opinione ci rivolgevamo a qualcuno di competente per una consulenza, oggi apriamo internet, leggiamo i commenti degli utenti, seguiamo qualche personaggio influente con milioni di seguaci e like sul profilo per farci una opinione, acquisiamo informazioni, acquistiamo un prodotto o risolviamo un problema. Tutto a portata di un click.
Questa semplificazione può considerarsi un fenomeno sociale contemporaneo che se da un lato aiuta all’autonomia dei singoli nello svolgersi delle attività quotidiane, dall’altro rischia di esplodere nella costruzione di saperi personali non sempre veritieri. Ovvero, come faccio realmente a sapere se la persona in questione che pubblicizza un prodotto lo conosce veramente?
Il problema diventa risolvibile nella misura in cui vi è una consapevolezza, una responsabilità e una attenzione a ricercare le fonti del messaggio che riceviamo, riscontrando l’effettiva verità. In pratica: se una influencer promuove un prodotto quanto quel prodotto è di qualità? Lo compriamo perché va di moda e il personaggio in questione lo promuove, oppure perché ci siamo informati sul materiale con cui è composto? È un prodotto ecosostenibile e rispetta l’ambiente? È fatto in pelle o di plastica? Il prezzo con il quale è venduto è equiparabile con il materiale di cui è composto? Se costa poco è comunque solido e resistente? Se costa tanto ha un effettivo valore?
Se poi l’influencer in questione promuove corsi, laboratori o altro da lui creati quali sono le competenze che egli ha acquisito? Ha esperienza e studi in merito per parlare di una determinata cosa? Se seguiamo un suo laboratorio e paghiamo una cifra alta, siamo sicuri di acquisire le conoscenze promosse? Oppure stiamo pagando il nome, la pubblicità e il marchio?
Queste sono solo alcune delle domande che un consumatore dovrebbe porsi. Tali domande però vengono fatte nel momento in cui si seguono “valori” precisi con quello dell’influencer. Ciò che sento, vedo e ascolto lo recepisco meglio se corrisponde al mio credo e lo condivido. In breve: ciò che dice l’influencer è vero oppure rispecchia ciò che vogliamo sentirci dire? La percezione della realtà è soggettiva e non sempre corrisponde alla realtà.
La qualità, competenza, esperienza sono le parole d’ordine che stanno sfumando in un era dove chiunque diventa esperto in un settore. Ma allo stesso tempo sono le parole chiave su cui dobbiamo continuare a basarci e riflettere per non rimanere fregati nell’acquisto di un prodotto e sul suo reale valore. Partiamo dal presupposto che sul web si trova di tutto. Basta una semplice ricerca per trovare risposte ai nostri dubbi. Ricordiamoci che un prodotto di valore ha un costo e questo rientra negli standard di altri professionisti. Il fatto che l’influencer sia famoso gioca a suo favore nella pubblicità di ciò che promuove e lavora sulla sua identità di personaggio conosciuto per aumentare i suoi incrementi, rivolgendosi, di conseguenza a chi ha possibilità economiche per avvicinarsi al suo brand.
Se ragioniamo in quest’ottica responsabile capiamo che non c’è alcuna differenza tra un chef stellato con milioni di follower e il cuoco che cucina nel ristorante del centro città. Se entrambi hanno una cucina raffinata la differenza starà nel prezzo: il primo sicuramente più caro a causa della sua identità conosciuta, il secondo più economico ma non per questo meno buono. Eppure entrambi sono degni di chiamarsi cuochi se promuovono prodotti sani, genuini e di qualità. Se l’economia detta le regole di un paese è pur vero che sta al singolo capire e scovare la differenza di un prodotto, il quale rispecchia sia i nostri canoni ma anche la reale qualità e fiducia in chi lo promuove.
La televisione, le radio e i social sono degli amplificatori di notorietà e vengono utilizzati per pubblicizzare ulteriormente l’identità di qualcuno già noto, acquisendo ulteriori fan. Ma se vuoi conoscere realmente qualcosa fai delle ricerche. Utilizziamo questo sistema per informarti e trovare risposte su chi realmente ha conoscenza nel settore. Magari troverai sul web qualcuno/a con meno follower ma con una sostanza maggiore rispetto a chi ha un nome.
La qualità non sta nei like che producono soddisfazione ma nei contenuti che generano valore.
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