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Redazione Quotidiano Piemontese
Contribuire a ridurre il consumo di prodotti in plastica e quindi la produzione di rifiuti di questo materiale è l’obiettivo della campagna sociale #divietodiplastica, lanciata dal Consiglio regionale del Piemonte in collaborazione con Legambiente ed ERI – European Research Institute.
La campagna prevede una serie di iniziative rivolte ai cittadini, in particolare ai giovani, per informare sulle conseguenze dell’inquinamento da plastiche, in particolare da microplastiche, diventato un’emergenza su scala mondiale, e proporre comportamenti responsabili che possano concorrere alla salvaguardia del nostro ecosistema.
“Se non si inverte la rotta – ha detto il presidente del Consiglio Nino Boeti – nel 2050 l’oceano conterrà più plastica che pesci; già oggi oltre l’80 per cento dei rifiuti marini è costituito da plastica. Son dati allarmanti, che non dobbiamo e non possiamo ignorare. Per questo il Consiglio ha deciso di avviare un percorso per ridurre progressivamente l’utilizzo di plastica all’interno delle sue strutture: dalla mensa abbiamo già bandito le posate in plastica e le bottigliette d’acqua in distribuzione sono in plastica riciclata e compostabile. Un primo passo, con l’obiettivo di dare l’esempio, informare i cittadini e stimolare comportamenti virtuosi”.
Tra le iniziative in cantiere un concorso di idee rivolto alle scuole, con la possibilità di conoscere e partecipare ad alcune delle attività proposte da Legambiente ed Eri, un convegno con esperti, docenti universitari, aziende che investono nella chimica verde e sostenibile e progettano tecnologie innovative per ridurre l’impatto dei rifiuti plastici, momenti formativi per i dipendenti dell’ente.
“C’è molto lavoro da fare, ma le soluzioni esistono – ha spiegato il consigliere segretario Valter Ottria – penso ad esempio ai cassonetti intelligenti dotati di dispositivi per identificare l’utente che conferisce il rifiuto, un sistema per premiare chi differenzia in modo corretto. Ma anche a progetti come At H2OME, l’applicazione web vincitrice dell’ultima edizione del Piemonte Visual Contest (concorso ideato dal Consiglio regionale, il Consorzio TOP-IX e CSI Piemonte per sensibilizzare gli abitanti del comune di Torino sulla qualità delle sue risorse naturali, ndr). L’app consente di confrontare istantaneamente alcuni valori dell’acqua disponibile in ogni casa con quelli delle acque commerciali, scoprendo che è di qualità analoga, dunque che la riduzione della plastica sotto forma di packaging è possibile senza perdita di qualità del prodotto”.
Per il consigliere segretario Giorgio Bertola “servono nuove strategie, dobbiamo ridurre la produzione di plastica ed aumentarne il riciclo prima che sia troppo tardi: si tratta già di un’emergenza, per questo abbiamo voluto adottare una linea di azioni plastic free sulla scorta delle iniziative lanciate dal ministero dell’Ambiente e della direttiva europea che vieta l’uso della plastica monouso dal 2021. Insieme è possibile ottenere grandi risultati, per l’ambiente, per la nostra salute”.
“Chiederemo ai ragazzi delle scuole che parteciperanno alla campagna #divietodiplastica di affiancare Legambiente nelle analisi dell’equipaggio della Goletta dei laghi, la campagna di monitoraggio dello stato di salute dei laghi italiani – ha detto Federico Vozza, vicepresidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – Una seconda occasione di collaborazione con il Consiglio sarà il progetto VisPO, che per tre anni coinvolgerà 230 volontari tra i 18 e i 30 anni in azioni di pulizia e valorizzazione delle sponde del Po e dei suoi affluenti in Piemonte. Un’esperienza di volontariato e apprendimento promossa in partnership con Arpa Piemonte ed European research institute”.
E proprio l’European research institute, ente no profit con sede in Italia e in Ungheria che si occupa di promuovere la ricerca e l’innovazione in ambito scientifico e sociale, è l’altro partner della campagna #divietodiplastica: “Ci occupiamo di ricerca, in particolare sulle plastiche, dal 2016, lavorando su progettazione, divulgazione e promozione della cittadinanza attiva – ha raccontato Federico Floris, vicepresidente ERI – Abbiamo preso parte a due spedizioni scientifiche nel mare Artico, per raccogliere dati sulla presenza di plastiche e microplastiche anche in quei luoghi remoti e preziosissimi per la fauna marina e l’ecosistema. E abbiamo scoperto che grandi oggetti e frammenti di plastica sono arrivati anche a ridosso del ghiaccio della banchisa polare Artica”.
Una scoperta sconvolgente, documentata dal giornalista Franco Borgogno e che sarà oggetto della mostra fotografica ‘Innesti Artici, la lunga corsa delle plastiche verso il Polo Nord’, dal 10 gennaio 2019 presso l’Ufficio relazioni con il pubblico del Consiglio regionale, in via Arsenale 14G.
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