La Juve si era detta pronta a ritirare la squadra dal campionato ma la Figc ha preferito non falsare la stagione e aiutare i giovani responsabili del coro razzista anti Napoli (potete vedere qui video) facendoli partecipare ad un corso di formazione.
Questo il comunicato FIGC:
Nella mattinata odierna i vertici del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC e della Juventus Football Club, su iniziativa del Commissario Straordinario della Federcalcio Roberto Fabbricini, si sono messi in contatto per condividere l’analisi su quanto accaduto negli spogliatoi dello stadio di San Mauro Pascoli (FC), dopo la semifinale di ieri sera tra i bianconeri e il Napoli.
Tale analisi ha riguardato anche i rilevanti riflessi mediatici che il video ha causato, amplificando un coro, che, comunque, deve essere stigmatizzato e rappresenta un fatto grave, anche perché compiuto a livello di settore giovanile.
Durante questi doverosi contatti informali la Juventus ha manifestato la più ampia disponibilità nel censurare l’evento, valutando anche la possibilità di ritirare la compagine Under 15, resasi responsabile di questa vicenda, cosa che però inevitabilmente comprometterebbe il regolare svolgimento del campionato. Al fine di tutelare i principi di lealtà e correttezza sportiva, la FIGC e la Juventus hanno quindi condiviso per i ragazzi della formazione Under 15 bianconera un percorso formativo, che inizierà immediatamente nei giorni successivi alla gara in questione, sulle tematiche del rispetto dell’avversario e del corretto uso degli strumenti digitali.
Nel contempo, la vicenda è stata segnalata dal Presidente del SGS Vito Tisci agli organi inquirenti federali per l’accertamento di eventuali violazioni delle normative vigenti.
Il Settore Giovanile e Scolastico della FIGC e la Juventus auspicano che tali intemperanze non si manifestino più e invitano i media al rispetto della tutela di tutte le parti interessate, inclusi i minorenni purtroppo protagonisti di questa vicenda.
E questo il commento di Giuseppe Marotta, CEO e General Manager Sport Juventus:
Sicuramente si tratta di un atto da condannare e quindi non c’è nessuna attenuante; non è giusto pensare solo a un provvedimento disciplinare nei confronti dei ragazzi, ma dobbiamo analizzare, da dirigenti e genitori, quello che è accaduto. Significa che qualcosa non funziona nel percorso educativo dei ragazzi, legato alla società di calcio, ma anche al sistema scolastico e alla famiglia. Quindi noi dobbiamo essere più diretti e più incisivi nell’attività di prevenzione di un atto da biasimare, ma che è stato compiuto da ragazzi di 14 anni.
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