L’occasione di sabato sera era troppo ghiotta per i fedeli del “Maestrone” Francesco Guccini, tornato sui palchi dei teatri italiani, questa volta non per cantare, ma per raccontare e raccontarsi. Sold out da tempo per poter risentire Francesco ricordare la sua infanzia, i giochi, le canzoni e pezzi di vita di una carriera lunga oltre quarant’anni.
Lungo l’Italia, dal dopoguerra fino ai giorni nostri, attraverso le sue canzoni, i suoi libri e attraverso i suoi miti, le sue origini, le sue ispirazioni. Dal ricordo dei giochi di bambino, al periodo da giovane nelle osterie, fino all’invettiva, peraltro bonaria, contro la moderna tecnologia, dei computer e degli smartphone e la moda dei selfie, colpevoli a suo dire di annullare la fantasia e la voglia di fare dei ragazzi. Momenti intensi, come il ricordo di Auschwitz, l’impossibilità di tradurre quelle sensazioni, di dar loro un senso. Il braccio rotto appena arrivato sul posto, il freddo e la cucina polacca. C’è sempre una risata, anche nel ricordo più doloroso, c’è sempre lui, il “Maestrone”, uno dei degli artisti e poeti musicali, più importanti della nostra storia musicale. Un’ora di chiacchiere, mai noiose o banali, a cui ha fatto seguito lo spettacolo offerto dai suoi Musici, ovvero i musicisti che hanno affiancato Guccini nella sua lunga carriera di concerti.
Una band davvero d’eccezione, con Juan Carlos “Flaco” Biondini (Voce e Chitarre), Vince Tempera (Pianoforte e Tastiere), Antonio Marangolo (Sax), Pierluigi Mingotti (Basso) e Ivano Zanotti (Batteria). A Flaco il compito di colmare il vuoto lasciato da Francesco, raccontando tra un brano e l’altro qualche aneddoto, della lunga vita sul palco fatta insieme a lui. Una bella serata, finita uscendo un po’ prima, incrociando Guccini che fuori dal teatro firmava l’album ad un fan e a cui, non ho avuto il coraggio di chiedere di farsi un selfie con me. Ci sono però le sue foto sul palco e della sua grandissima band. Organizzava Dimensione Eventi, questa settimana, dal 28 al 30, al Teatro Colosseo arriva Virginia Raffaele, per un divertimento assicurato.
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