Autore
Alice Arduino
Ecco un'altra serie che ha come protagoniste le donne, realizzata nel 2016, ricalca le orme dell’emancipazione femminile: Good Girls Revolt!
Se la precedente serie tv del 2011, “Bomb Girl”, di stampo femminista, ambientata nella seconda guerra mondiale, non ha avuto il discreto successo, ci auguriamo che questa nuova serie possa riportare l’attenzione sulle tematiche delle battaglie delle donne compiute negli anni Sessanta e Settanta. Non sono molte le serie che si interessano di questi temi e Good Girl Revolt, rimarca la necessità di portare sul grande schermo certe storie sempre attuali.
Ispirata a fatti realmente accaduti, la serie parla di un gruppo di impiegate che decidono di fare causa alla rivista per la quale lavorano “Newsweek” chiamata nella serie “News of the week”, con l’obbiettivo di richiedere gli stessi diritti dei loro colleghi uomini. Basato sul libro che ha l’omonimo nome, scritto da Lynn Povich, è stata realizzata nel 2016 da Amazon Video e la prima stagione prevede 10 episodi diretti da 8 registe differenti.
Ambientato nel 1969 ha come protagoniste Genevieve Angelson (vista in “Backstrom” nel ruolo di Nicole) nel ruolo di Patti Robinson una giovane e talentuosa hippie, desiderosa di diventare reporter, Anna Camp nel ruolo di Jane Hollander, (l'ex Sarah Newlin di “True Blood” e la Catlin di “The Good Wife”) una ricca ragazza di buona famiglia, precisa e dedita al lavoro, in attesa di sposare il suo fidanzato imprenditore e Erin Darke (l’Annie di “Battle Creek”) nel ruolo di Cindy Reston, timida ed introversa, sposata con un marito assente e infatuata del fotografo della redazione, grazie al quale scoprirà le gioie del sesso. Attraverso alcuni incontri tra donne a casa dell’attivista e avvocata sudafricana, Eleanor Holmes Norton, riusciranno a prendere coscienza della loro situazione per cambiare il futuro.
Le protagoniste della redazione hanno un ruolo fondamentale all’interno della rivista: sono loro che svolgono le ricerche necessarie per la stesura di un articolo, prendono i contatti con le fonti da intervistare, si occupano di programmare gli appuntamenti per i colleghi reporter e spesso scrivono loro stesse gli articoli a macchina che poi girano ai colleghi maschi che li pubblicano. Il ruolo di impiegate e segretarie all’interno della rivista comporta molte responsabilità, spesso con un numero maggiore di ore lavorative. La paga risulta però, nettamente inferiore (la metà) rispetto ai loro colleghi uomini e non gli è permesso scrivere e pubblicare articoli, nonostante esse siano spesso più istruite e capaci. Questi eventi porteranno le giovani a porsi delle domande all’interno della redazione, desiderose di diventare reporter e vedere il loro nome pubblicato sulla rivista. Sognano un trattamento alla pari, vogliono emanciparsi, crescere e fare carriera. Alla loro posizione, si aggiunge il fatto che non hanno nessun tipo di diritto sul posto di lavoro e i loro superiori flirtano senza farsi troppi problemi, innescando tradimenti e relazioni con le ragazze.
Gli anni in cui si svolgono le vicende sono quelli della rivoluzione sessuale americana e del movimento giovanile degli hippie “seguaci” della Beat Generation che avevano creato delle vere e proprie comunità di musica rock psichedelica, abbandonandosi al sesso libero e all’uso di allucinogeni, marijuana, LSD e mescalina. Erano anche chiamati “figli dei fiori”, perché erano soliti indossare vestiti con impressi sopra dei fiori o confezionati con stoffe di vivaci colori. È in questo clima che le protagoniste vivono la loro quotidianità: Patti Robinson incarna perfettamente questo stile seguendo le mode del momento, fumando erba e partecipando ai party con alcol e droghe. Nella prima puntata la colonna sonora di Jim Morrison con “light my fire” risuona in sottofondo preannunciando quell’aria di libertà e indipendenza che trascinerà le ragazze nella loro lotta per l’emancipazione femminile. Cindy prenderà coscienza del proprio corpo, della sessualità e dell’orgasmo femminile, grazie anche alla semplice visione, attraverso uno specchietto, del suo organo genitale. Jane, invece, bella e bionda, desiderata dagli uomini, punterà sulla sua intelligenza, poco vista dal genere maschile, ammaliato solo dal suo corpo e sfiderà le convenzioni sociali che prevedono una donna arrivare vergine al matrimonio.
In secondo piano, ma fondamentali sono anche Grace Gummer nel ruolo Nora Ephron (già vista in American Horror Story e Mr Robot) che sarà la prima a ribellarsi per aver scritto un articolo non pubblicato a suo nome e verrà licenziata dalla redazione; il famoso Jim Belushi il caporedattore maschilista, Hunter Parrish (lo Jeffrey di “Weed”) che interpreta Douglas il bel giornalista fidanzato di Patti; e Chris Diamantopoulos (visto in “America Dad”) il direttore di “News of the Week”, Evan Phinnaeus 'Finn' Woodhouse.
Good Girls Revolt è sicuramente una serie da non perdere, ispirata alle vicende di alcune protagoniste presenti nella serie “Mad Men”, che vedevano Peggy Olson guadagnarsi il rispetto dei colleghi e Joan ottenere la sua posizione in agenzia. Nonostante il successo della serie, Amazon, dopo pochi mesi ha cancellato l’idea di una seconda stagione. La critica positiva però, ha portato la casa di produzione, la Sony Pictures Television, alla ricerca di una nuova realtà interessata a produrre un sequel.
A noi non rimane che attendere e sperare in un futuro di vedere le nostre eroine continuare le loro battaglie. Per ora, gustiamoci la prima stagione in Streaming e speriamo che venga trasmessa anche in Italia.
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On-line dal 23-01-2017 questa pagina
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