Ieri notte, come non mi accadeva da tempo, mi sono ritrovato ad assopirmi sul divano guardando la TV generalista.
RETE4 trasmetteva, come solo lei sa fare e a quell'ora, l'ultimo e contestatissimo film di Stanley Kubrick: "Eyes wide shut" .
Senza ricorrere a radicalchicchismi che personalmente detesto devo ammettere che il film è rovinato da un doppiaggio straziante, soprattutto per quanto riguarda Tom Cruise, e anche il passo affrettato di una tecnologia che non lascia scampo alle opere uscite da più di 2 mesi: sarà colpa del mio cattivo rapporto con i marchingegni elettronici o colpa del digitale terrestre, ma la mancanza dell'alta definizione fa apparire sfocata e di bassa qualità persino un'opera di tale calibro.
Detto ciò, trascurando gli ortaggi che mi tirerebbero addosso i cineasti, continuo a sostenere che il film sia un capolavoro, non solo per la frase finale pronunciata da Nicole Kidman che sarebbe da incorniciare e appendere ognuno nella propria solitaria stanzetta, ma anche per il dipanarsi della trama, l'estetica delle inquadrature e la lunga scena culto della festa rituale e orgiastica alla quale si accedeva con la parola d'ordine "Fidelio".
Scena, accompagnata dalla colonna sonora più indovinata di tutti i tempi (forse a pari-merito con Rapsodia in Blue di Gershwin per Manhattan di Woody Allen del 1979).
Però poi, con un piede nel mondo degli incubi, ho pensato anche che la mia eccessiva passione per quel film sia dettata da studi non convenzionali e approfondimenti.
Dunque mi sono chiesto: ma come fa ad apprezzare il film chi non ha letto "Doppio sogno" di Schnitzler; come fa, al di là dei bellissimi corpi nudi femminili a risultare reale oltre che estetica la scena del rituale orgiastico di cui sopra, se le persone, per la maggior parte, non conoscono il "Bohemian Club" e pensano che la massoneria sia un'accozzaglia di lobbisti cafoni all'italiana?
Già Roman Polansky, con "La nona porta", aveva tentato di offrirci qualche spunto, ma non c'è nulla di più efficace per nascondere qualcosa, che palesarlo in un film.
Tutto diventa immediatamente finto e dà il LA a una nuova tendenza: persino i presunti terroristi vogliono sembrare i protagonisti di un film.
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