Il dipinto è un omaggio a una città e a uno scrittore; alla città di Torino attraverso l’opera di Giacomo Grosso (La nuda) e allo scrittore Javier Marías che è stato la fonte di ispirazione con il romanzo “Corazon tan blanco”.
“Alcune notti, nel letto, sento il petto di Luisa che mi sfiora la schiena, entrambi svegli o entrambi addormentati, lei tende ad avvicinarsi. Starà sempre lì, così è previsto e quella è l'idea, anche se mancano ancora tanti anni perchè quel sempre si compia (...) In questi momenti vorrei che non cambiasse mai niente, ma non posso scartare che tra un pò di tempo qualcuno, una donna che ancora non conosco, venga a trovarmi un pomeriggio furiosa con me, o sollevata per avermi finalmente trovato, e tuttavia non mi dica niente e ci guardiamo soltanto, o ci abbracciamo in piedi e in silenzio, o ci dirigiamo verso il letto per spogliarci, o magari lei si limiti a sfilarsi le scarpe, per mostrarmi i piedi che avrà lavato con tanta cura (...) Può darsi che quella donna vada a rinchiudersi in bagno per qualche minuto senza dire nulla, per guardarsi e ricomporsi e cercare di cancellare dal viso le espressioni accumulate di rabbia e stanchezza e delusione e sollievo, a chiedersi quale fosse l'espressione adeguata e conveniente ad affrontare chi l'ha fata aspettare per troppo tempo e che ora aspetta che esca, ad affrontare me (...).”
Javier Marias, “Un cuore così bianco”
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