Continua la trattativa per la cessione della Fiat Torino di basket al Gruppo Leonis. Potrebbe esserci una ipotesi di azionariato popolare come per Cantù
Sono ripartiti gli allenamenti in casa Auxilium Fiat dopo la pausa per le finali di Coppa Italia, ma il tema caldo è il futuro della società. La trattativa per la cessione al gruppo Leonis della società va avanti lentamente e con intoppi, mentre occorre trovare un paio di milioni di euro per finire la stagione e poi alti 3.5 milioni di euro per la prossima stagione.
La trattativa con Leonis ha avuto una discontinuità dimostrata da due note stampa rilasciate dalle parti. Il Gruppo Leonis ha dichiarato: “Dall’analisi della situazione contabile della società, aggiornata al 14 febbraio, è emersa una “situazione economico-finanziaria differente da quella emersa nella prima fase delle trattative. Leonis si riserva di valutare l’attuale sostenibilità finanziaria dell’operazione. Tutto ciò nell’interesse di entrambe le parti di non procrastinare una trattativa senza i necessari requisiti”.
A cui ha risposto la Fiat per voce dell’AD Massimo Feira : “Con riferimento al comunicato stampa odierno del Gruppo Leonis la reazione è nessuna reazione. Per formazione culturale e professionale non sono abituato a trattative e due diligence fatte a mezzo comunicato stampa, post o twitt. Per quanto mi riguarda lunedì prossimo è fissato un incontro con il commercialista del Gruppo Leonis per visionare i documenti e trattare le varie questioni. Si tratta del primo e unico incontro per discutere nel merito. Pertanto faccio fatica a comprendere la tempistica del comunicato e ancor di
più il contenuto. Per cui nessun commento”.
In alternativa ci potrebbe essere una cordata di imprenditori torinesi che possa imitare quanto accaduto a Cantù dove per salvare la storica squadra brianzola è nata Tic, acronimo di Tutti insieme Cantù che ha rilevato la proprietà dalla famiglia Gerasimenko con una compagine di azionariato popolare con l’ingresso di aziende del territorio.
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