Non è ancora Natale, eppure questo pacco - atteso da quasi un anno - profuma di regalo.
Nessuno sponsor, nessun interesse economico nel sovra/sottostimare un prodotto molto atteso e chiacchierato.
La lunga attesa, insieme alle prime spedizioni e recensioni hanno poi alimentato un sincero timore che vi fossero importanti malfunzionamenti: “Sarà una partita nata male?” - “Mica saranno tutti così?” -“Ecco, lo sapevo, l’ennesima trovata pubblicitaria le cui aspettative non corrispondo ai fatti!” …giusto per elencare alcuni banali pensieri che acquirenti - come il sottoscritto - si sono posti in questi mesi.
Al suonare del corriere un brivido di felicità misto timore mi ha attraversato e dopo aver ritirato i pacchi - il theremin e il suo treppiedi nativo vengono imballati e spediti separatamente - ho deciso che la cosa migliore sarebbe stata filmare tutto, senza mai usare le parole.
Nessun linguaggio ma tanto suono.
E questo è il risultato del primissimo unboxing e sound test nel “traditional mode”.
Questo theremin infatti vanta la possibilità di montare filtri e “motore” del mitico Etherwave Pro e al contempo di potersi trasformare in un avanzato Theremini, coniugando poi i due mondi con alcune funzionalità come il poter salvare i propri suoni, usare il delay incorporato, il mute/unmute ecc… in entrambe le modalità.
La curiosità di valutare suono, suonabilità, sensibilità dell’antenna volume - ricordiamo che il theremin è dedicato all’immensa Clara Rockmore, capace di un’espressività tale da far impallidire la resa sonora di alcuni theremin - tralasciando l’abisso tecnico che può dividere uno strumentista dall’altro, la curiosità che questo fosse davvero un theremin all’altezza di Clara vi era, eccome!
Avremo tempo di esplorare tutto il mondo delle sue connessioni e anche di giocare con il digitale, ora però partiamo con il theremin tradizionale e le sue possibili espressività timbriche in una primissima improvvisazione.
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