La Stazione Carabinieri Forestale di Nebbiuno, il 9 scorso ha segnalato all’AG un uomo, residente in provincia, per furto venatorio, maltrattamento di animali ed esercizio illegale dell’uccellagione.
Dopo complessa attività di indagine, i militari riuscivano ad individuare la persona e la sua abitazione. All’avvio dell’accertamento, veniva immediatamente rinvenuta una rete da uccellaggione, stesa in prossimità dell’orto dell’abitazione dello stesso indagato. Contestualmente venivano trovati due cardellini all’interno di due piccole gabbie.
Nella prosecuzione delle verifiche, si ritrovavano, all’interno del garage nella disponibilità dell’indagato, un totale di 5 reti da uccellaggione, altre due trappole per passeriformi, 25 gabbie per uccelli e materiale vario utilizzabile nell’attività di cattura di piccoli uccelli.
La persona non risultava titolare di licenza di caccia né di alcuna autorizzazione all’esercizio dell’attività di cattura di uccelli con reti.
La cattura di uccelli con reti è consentita solo per fini scientifici, al personale abilitato e sempre condizionatamente al rilascio degli esemplari immediatamente dopo la cattura. Nell’esercizio dell’attività venatoria l’utilizzo delle reti, invece, è sempre e comunque vietato.
Tutto il materiale rinvenuto veniva sottoposto a sequestro e la persona deferita alla Procura della Repubblica di Novara per i reati di furto ai danni dello Stato (furto venatorio), maltrattamento di animali (per le pessime condizioni di mantenimento dei due cardellini ritrovati) ed esercizio abusivo di uccellagione. Il sequestro è stato convalidato nei giorni scorsi.
La fauna selvatica autoctona, è patrimonio indisponibile dello Stato per cui, la sua cattura all’infuori delle regole prefissate dalla legge caccia, configura il reato di furto aggravato ai danni dello Stato, cosiddetto “furto venatorio”.
La pratica della cattura di uccelli canori a scopo commerciale è, purtroppo, ancora molto diffusa. Oltre alle violazioni di legge, tali attività illegali producono anche gravi sofferenze agli animali ed un depauperamento incontrollato di fauna selvatica.
Purtroppo, come questa attività ha dimostrato, la nostra provincia non è esente da tale triste fenomeno.
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