Nella suggestiva cornice dell'Alta Valle presso Bardonecchia sorge il Forte di Bramafam ricco di storia e suggestioni. Da visitare.
di Davide Amerio.
Scoprire gli angoli della Val Susa (per me che sono Valsusino di adozione) è sempre un’emozione. Ogni posto, ogni anfratto, ogni sentiero ha una sua storia, delle tradizioni antiche e tracce di umanità che si perdono nel tempo.
C’è in questa valle la storia di guerre, molte guerre, sanguinose e violente. Le relazioni con i “cugini” Francesi sono state, nel corso dei secoli, piuttosto burrascose, subendo invasioni, molte altre volte cacciando il nemico fuori dalle proprie terre.
Molta parte di queste storie sono scritte nelle pietre e nei muri delle fortificazioni disseminate per la Valle. A guardia dello sbocco della Galleria del Frejus, sul colle che domina la conca diBardonecchia, fu costruito il Forte di Bramafam. Lo stesso sito ospitò il forte mediovale Chateau Bramafam (XII -XIII secolo) che dal 1330 passò per le mani di diversi proprietari. Nel 1349 la valle divenne francese e il castello fu demolito per ordine del re Carlo IX nel 1574.
Nel 1713 tutta l’Alta Valle di Susa tornò Sabauda e dal 1874 – con l’apertura del traforo del Frejus – si tornò a fortificare la conca di Bardonecchia e sul colle furono posizionate le Batterie di Bramafam. Quindici anni dopo prese corpo l’idea di costruire un forte che in cinque anni fu realizzato.
Il Forte di Bramafan ha vissuto tutti i conflitti del ‘900 e nel 1947, in seguito al trattato di Parigi, venne smantellato. Tutta la struttura fu abbandonata a sé stessa e fu oggetto di numerosi saccheggi che la ridussero a un rudere. Ma nel 1990 un gruppo di amici, interessati all’architettura militare, e al suo valore storico, si fecero carico dell’ardua impresa di tornare a valorizzare il Forte di Bramafan. Con un lavoro durato 20 anni, tanto volontariato e qualche finanziamento, lo hanno riportato alla disponibilità del pubblico come lo possiamo vedere oggi. La prima apertura risale al 1996 e da allora è sempre stato arricchito di preziosi reperti storici. Ora il museo che vive dentro il forte si snoda attraverso un’area di 3500 mq dove è possibile seguire la storia delle fortificazioni in area alpina dal 1885 al 1945. In aggiunta una sezione racconta la storia del suo restauro pluriennale.
Ricostruzioni ambientali, 130 uniformi originali, 1800 reperti di vita militare, 12 artiglierie di diverse epoche, consentono un viaggio nel tempo a ritroso per ridare vita e onorare gli uomini che difesero le fortificazioni. Dal piazzale d’armi del Forte si può godere di paesaggi suggestivi su tutta la Val di Susa. Un pezzo della nostra storia da non dimenticare. E da visitare.
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