All’inizio fu l’inferno – Hell’s Kitchen – poi venne la scuola MasterChef, passando per Cotto e Mangiato, l’Ora del Cuoco e fornellume vario, ora non se ne può più.
Dopo ormai un decennio di programmi sulla cucina è venuta l’ora di dire basta!
Centinaia di concorrenti maltrattati, migliaia di piatti astrusi preparati come se dalla loro riuscita dipendessero le sorti del mondo e innumerevoli ricette che mai e poi mai ci troveremo a mangiare nella nostre vita hanno fatto il loro corso ed è tempo che prendano la via dell’oblio.
La tribù degli aspiranti cuochi, propostasi in questi anni, è invariabilmente o obesa, o insicura o arrogante e, soprattutto, priva di un qualsivoglia senso estetico per la trasformazione di quanto la natura elargisce.
Pur tuttavia si batte strenuamente e giunge in posizione ginuflessa di fronte al suo giudice, sia esso uno o trino, dallo sguardo duro, da cui non accetteresti neanche un gelato confezionato se non altro per la superbia che emana.
Ma, lo sanno tutti, la cucina è ancora più bella quando le ciambelle non riescono con il buco ma con i fori, quando anche la cottura è frutto di una dimenticanza sui fornelli e soprattutto quando il cuoco e i suoi commensali mangiano insieme senza avere la pressione a 200 e i palpiti sulla piastra.
Basta!
Back to the PAST(a), olio, aglio e peperoncino e, se per caso uno dei tre non fosse nella misura giusta, meglio.
Aggrega contenuto