La percentuale non si conosce ma, quel che è certo, è che la terra rossa proveniente dal Sahara che negli ultimi due giorni si è riversata in Piemonte, ha contribuito ad un incremento delle polveri sottili. Lo afferma l’Arpa, l’Agenzia regionale di protezione ambientale.
Che spiega:
“Negli ultimi due giorni il nordovest italiano è stato interessato da un fenomeno di trasporto di polvere e di sabbia dal Sahara, favorito da un flusso meridionale in quota associato alla presenza di una vasta circolazione depressionaria localizzata tra la Spagna, il Marocco e l’Algeria. Il trasporto di sabbia sahariana è ben visibile nell’immagine del satellite NASA-MODIS nel canale del visibile relativo alla giornata di giovedì 23 gennaio alle ore 12. Il fenomeno ha interessato tutta la regione ed in particolar modo le aree alpine occidentali, ed è stato prontamente registrato sia dagli strumenti di misura che di previsione delle qualità dell’aria di Arpa.
Nella stazione di Ceresole Reale, installata nei pressi della diga di Ceresole a 1620 m sul livello del mare, lontana da fonti emissive e caratterizzata da un valore medio annuo di particolato PM10 pari a circa 10 ug/m3, le concentrazioni giornaliere di PM10 sono passate dal valore di 5 ug/m3 del 21 gennaio, ai 14 ug/m3 del 22 gennaio, fino ai 47 ug/m3 del 23 gennaio”.
E continua:
“In Tabella sono riportati gli andamenti delle concentrazioni medie giornaliere di PM10 misurate dalle stazioni di monitoraggio negli ultimi quattro giorni. Sebbene, allo stato attuale, non sia ancora quantificabile il contributo dell’evento di sabbia sahariana, si osserva un generale incremento fino alla giornata del 23 gennaio.
Il sistema di previsione della qualità dell’aria ha previsto l’arrivo di questa massa di polvere sahariana. In particolare nelle concentrazioni previste per la giornata del 23 gennaio, è aumentata in modo significativo sull’arco alpino la componente grossolana del PM10 (coarse), associata alla sabbia desertica”.
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