"Vorrei incontrarti lungo le strade che portano in India.." cantava Alan Sorrenti, nello stesso periodo un altro cantautore nostrano, "CLAUDIO ROCCHI" in India ci andò davvero e si prese anche le Epatite Virali come testimoniato da un servizio di "Ciao 2001" la rivista musicale per antonomasia all'inizio degli anni '70. Ma cosa portava tanti giovani occidentali a recarsi in una zona così lontana da casa e dalle comodità?? ma quelle influenze che arrivavano dalla letteratura della Beat Generation e da quell'idea di abbandonare la civiltà dei consumi per trovare una nuova identità umana a fronte di quella crisi della società occidentale e dei suoi valori. Rocchi è tra coloro che gia a partire dalla fine dei sessanta rimane influenzato dalle culture orientali, complici poi ovviamente anche i Beatles ed il loro viaggio indiano. Quando Claudio Rocchi entra in sala d'incisione per produrre questo disco, ha gia realizzato il suo primo lavoro solista dopo l'esperienza con gli "Stormy Six" , "Viaggio", interessante ma ancora acerbo, con "volo Magico n. 1" arriva alla maturità con un volo lisergico acustico dove alle chitarre compaiono "Alberto Camerini" non ancora Arlecchino elettronico e "Ricky Belloni", la povera "Donatella Bardi" alle voci, ed accompagnato dal suono del Mellotron e dell'hammond nel lungo brano che da il titolo al disco. il pianoforte e le chitarre acustiche di "La Realtà Non Esiste" ne fanno il brano piu godibile e allo stesso tempo lisergico sia per il testo che per le atmosfere anomale per il panorama italiano dell'epoca, forse solo Battiato osava di piu in questo percorso mistico ed elettronico e per certi versi vicino alle porte del cosmo germaniche , come avrebbe citato da li a poco Finardi.
Rocchi, seppur vicino agli ambienti della sinistra extraparlamentare non ne è affatto attratto, anzi se ne discosta subito, gia dai tempi degli "Stormy Six" e dichiarerà " non si tratta piu di destra o di sinistra..ma di alto o in basso.." si sente lontano dall'estremismo violento e sarà piu esaustivo nei dischi successivi come "Essenza", "A Fuoco" critico anche verso droghe e altre forme di violenza sul proprio corpo, e il seguito ideale di questo disco:"volo magico n.2", tutti long playing che risentono fortemente del lavoro di questo primo volo,in un percorso che lo porterà a diventare devoto di "Krshna" nei primi anni 80, incidendo canti e suoni dedicati a far proselitismo divino. non un mainstream della musica dei settanta, almeno non per tutti, come ad esempio i giovani Torinesi "Nostrange " che in parte per i loro lavori in qualcosa al cantautore Milanese sono debitori, ma questa è un altra storia.
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