Le email sono rimaste l’ultimo terreno, ancora purtroppo fertile, di quel modo di pensare a Internet come a un spazio dove alcuni comandano e altri subiscono.
Nel WEB del quasi 2015 resistono le vecchie e brutte abitudini. Ogni giorno milioni di caselle email vengono riempite da miliardi di inutili email che cercano di abbindolare, come le perline colorate che i conquistadores davano ai selvaggi, gli utenti di una rete ogni giorno invasa da giga di spazzatura.
Le email, infatti, sono rimaste l’ultimo terreno, ancora purtroppo fertile, di quel modo di pensare a Internet come a un spazio dove alcuni comandano e altri subiscono, un luogo fatto da offerte commerciali spesso inutili, anche fasulle, o al meglio ridondanti, travestite da occasioni sempre “imperdibili” e truccate con un rossetto da prezzo che ammicca in modo volutamente sconveniente.
Vediamo come funzionano i due steps di questa strategia che anima perversamente gli esperti di questo marketing del nulla, quello delle email
Il primo step, il più importante, è quello dell’Aprimi e punta a fare sì che l’email non venga cancellata. E’ necessario, quindi, che il suo oggetto sia il più attraente possibile. Per fare sì che ciò avvenga, si inseriscono nell’oggetto o il Re: - risposta a - o il Fw: - inoltrato da - in modo che il ricevente abbia l’impressione che quell’email sia collegabile a un invio di informazioni o documenti direttamente a lui collegate. Altre volte nell’oggetto si fa riferimento a un numero finto di polizza assicurativa o di abbonamento a un servizio o di transazione di carta di credito o di conto corrente bancario come se chi invia quell’email abbia accesso a dati sensibili e importanti del ricevente. Altre volte, in modo più banale, si fa riferimento a occasioni uniche o a offerte esclusive che ovviamente sono “riservate solo a te”.
Il secondo step, quello del Collegati, punta invece, una volta aperta l’email, a fare in modo che il ricevente clicchi sul link del mittente e si connetta con il suo sito. Una volta connesso sarà subito bombardato da banner pubblicitari e contestualmente si apriranno altre pagine web di altre offerte. Relativamente ai banner si assiste a un crescente perfezionamento dei trucchi per evitare che l’utente li chiuda subito, eliminando la “x” o il “close” e dandogli un’importanza spaziale sulla pagina quasi pare alla grandezza di uno schermo medio.
Che voi abbiate o meno acquistato quanto vi veniva proposto a partire dall’oggetto dell’email – primo step – per il mittente dell’email non è così rilevante in quanto costui ha ottenuto, se l’email non viene subito cancellata, due risultati che può “misurare in moneta”: a) apertura dell’email e conseguente download contenuti e immagini; b) accesso al website proposto e visione dei banner pubblicitari.
Occorre anche ricordare che questa “strategia” di marketing è, infine, particolarmente ben vista dai gestori telefonici che vendono le connessioni, dal momento che, da una parte rivendono tante volte i nostri indirizzi email a codesti “esperti” (quando non sono loro stessi) e, dall’altra, misurano le nostre preferenze e i nostri gusti in base a come lasciamo le nostre tracce una volta che apriamo, scarichiamo e ci colleghiamo, utilizzando queste email.
Questo web-marketing è fastidioso! Noioso, infantile.Lesivo della nostra intelligenza e invasivo delle nostre libertà.
Office Brand, dal canto suo, da anni si comporta in modo diverso: operando senza trucchi e lasciando che i suoi utenti si muovano liberi e rispettati.
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