anteprima assoluta del nuovo disco
STORIFILìA
Orlando Manfredi -già Premio Speciale della Giuria per la qualità poetica dei testi del nostro Greenage Festival con Duemanosinistra- viene ricordato per i motivi più disparati, come aver dato alle stampe il suo debutto Intimo rock insieme ad una linea di biancheria intima o per lo Sharing Tour, la prima tournée interamente basata sulla sharing economy. Ma ciò che lo porta sul palco del FolkClub è un lungo ed esigente percorso artistico tra canzone d’autore, teatro, cinema (con Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo) e innovazione.
Dopo il fortunato From Orlando to Santiago, che lo aveva visto protagonista di un viaggio a piedi verso Compostela con una chitarra giocattolo e una manciata di canzoni scritte per strada per raccontare la crisi globale dal punto di vista di chi cammina, Orlando presenta ora, in anteprima nazionale, il suo nuovo disco Storifilía. Come da titolo, l’attenzione è ancor più che in passato centrata sulle storie e sulla capacità della forma canzone di veicolarle. Questa volta, però, il quadro d’insieme non è più lo spazio di un viaggio millenario, ma il tempo, il nostro tempo. Storifilía è un canzoniere di canzoni originali intorno al Presente e ai suoi temi: web e condizionamento, nuovi proletariati digitali, fine del Lavoro, surriscaldamento globale, flussi migratori, etc. senza perdere la leggerezza. Esito estetico della contaminazione tra canzone d’autore, pop, elettronica e sound design, il disco è una produzione artistica a cura di Federico Puttilli (già con Nadar Solo, Kiol, Galapaghost) e Igor Sciavolino (Roy Paci, Marlene Kuntz, Banda Ionica, Mauro Ermanno Giovanardi, etc.). Dal vivo Orlando presenterà il lavoro in una speciale formazione appositamente studiata per il palco e la platea del FolkClub, con Stefano Mìcari alla voce, contrabbasso e mandolino, Ivan Bert alla tromba, Igor Sciavolino - già co-produttore artistico e autore degli arrangiamenti dei fiati del nuovo disco - al sax tenore, sax sopranino, duduk, synth e glockenspiel. Nel corso della serata "storifiliaca" si avvicenderanno accanto ad Orlando alcuni ospiti d'eccezione (per uno dei quali sarà un graditissimo ritorno al FolkClub), che verranno annunciati molto presto. E se l'occasione, la line-up, e gli ospiti sono ad alto tasso emozionale, non sarà da meno il pubblico fra cui si conteranno molti dei sostenitori del crowdfunfing che sulla piattaforma Musicraiser hanno reso possibile Storifilìa, con una partecipazione e una manifestazione di stima davvero rari. Questo concerto è anche per loro!
Orlando Manfredi si racconta.
I bambini sono tutti brutti e io pure. Oltretutto sono il secondogenito e vivo nell'adorazione di mio fratello maggiore. E' lui il mio pusher di musica. E' lui che mi fa scoprire Dylan a 12 o 13 anni. E poi tutto il rock, inglese e americano. Così inizio a suonare la chitarra. Questo non viene visto di buon occhio in famiglia, più votata a un certo fervore letterario. Ed ecco, l'idea che segna la mia vita per sempre: nascondere la musica nel teatro. Più rassicurante per tutti. Da questo momento farò per sempre entrambe le cose. Tutto il resto va di conseguenza: dopo licei accidentati, finisco Dottore in D.A.M.S. ma, nel frattempo, mi sono diplomato come attore in una Scuola d'Arti Sceniche e alla Scuola Civica di Formazione Musicale di Torino. Inizio a lavorare "nell'ambiente" con uno spettacolo che sembra pre-destinarmi: si chiama Canto Notturno (Santibriganti Teatro) e piace soprattutto al pubblico più rock n' roll. Intanto scrivo le prime canzoni e le propino al mio clan: amici di sempre che diventano musicisti per il mio bene. Formiamo una band con il brillante nome di Deodora e Bisabobolo e facciamo un EP che viene subito notato da BIG (Biennale Internazionale dei Giovani Artisti) e da un paio di pezzi grossi della musica. Dario Arianti mi propone di scrivere una canzone a quattro mani. Io mi faccio prendere dall'ansia da prestazione e non se ne fa nulla. Per un po', canzoni e teatro viaggiano su due binari che non s'incontrano mai: il segreto di ogni storia d'amore. Sono anche gli anni dei bagordi dell'euro e la Comunità Europea finanzia un lungo tirocinio artistico in Commedia dell'Arte con il maestro Mauro Piombo. Vengo selezionato e dopo sei mesi di preparazione nasce la Commedia della Pazzia (Santibriganti Teatro), che conquista i festival europei (Avignone Off, InCourt Tarragona Fest, Lisboa Mascaras e Comediantes etc.). Inizio a scrivere anche testi teatrali. Il primo si intitola Fortunata. Una veglia per la terra (prodotto da Santibriganti Teatro) e finisce finalista al Concorso Nazionale di Drammaturgia Oltreparola (MI). La band si ribattezza Duemanosinistra (Alberto Daviso, Davide Ferraris, Stefano Micari, Andrea "Pacia" Pagliardi) e vince il Primo Premio e il Premio Miglior Testo al FestivalSesia (Vc) con la canzone Narciso/a, il secondo premio e il Premio della Giuria del Greenage Festival (To). Arriva anche in finale al concorso Ritmi Globali Europei (Tv) ma non vince: è il mio compleanno e passiamo la notte in 4 in una cabina del telefono, in attesa del primo treno del mattino. Poi, piccola svolta: veniamo adocchiati da Gatto Ciliegia vs Il Grande Freddo, band capitale del cosìdetto post rock italiano che ci vuole con sé al TrafficFreeFestival 2008. Una bella botta trovarsi in line up con Patti Smith! E finalmente arriva Intimo rock, debutto discografico di Duemanosinistra, con la produzione artistica di Max Viale (Gatto Ciliegia vs il Grande Freddo) che si chiude in sala per arrangiare i brani, espandere gli spazi sonori, trovare un abito da uomo per questo cantautore che si nasconde dietro a un gruppo. Il disco viene pubblicato da Mexicat Records, etichetta di Gatto Ciliegia vs Il Grande Freddo, e alligna ospiti meravigliosi: Lalli e Tommaso Cerasuolo, voce dei Perturbazione. Arrivano gli inviti di FolkClub, Club Tenco per Il Tenco Ascolta, e gli openings per Afterhours, Perturbazione, Paolo Benvegnù, Marco Parente e le collaborazioni con Woodpigeon (CA) e Gatto Ciliegia vs Il Grande Freddo. Del disco si dice bene a partire dal titolo: …una definizione perfetta: se fosse sfuggita alla penna di un cronista musicale britannico, oggi sarebbe un sottogenere internazionale (Paolo Ferrari). Un giorno mi chiama al telefono Luca Occelli - attore più amato del fassone qui al Nord-Ovest - che non vedo o sento da 15 anni e domanda: …Ti andrebbe di fare con me un recital su Tenco e Pavese? Nasce Un posto per volare. Opera lieve per Tenco e Pavese (Santibriganti Teatro), di cui scrivo la drammaturgia e le musiche originali. Non le canzoni, che sono quelle di Luigi Tenco. Il recital trova uno stile tutto suo -ritmo e parola, musica e immagine, canzone e teatro muovono una storia- che forse fa nascere uno stile tutto mio. Arriva il 2012, l'anno domini della Crisi economica globale. In Italia la Cultura se la passa malissimo. La discografia anche peggio. Non c'è nessunissimo motivo per fare dischi. O forse no. Quante crisi personali ci sono dentro a una crisi globale? E soprattutto: dove andranno a finire? M'immagino di poterle trovare lungo il Cammino di Santiago e nasce From Orlando to Santiago. Un pellegrinaggio con gli strumenti del cantautore. Un progetto culturale a 360° che prevede un viaggio a piedi lungo il Cammino di Compostela, con una gran sete di vivere e raccontare storie: le ragioni di chi cerca, scappa, interroga, prega quello Spoon River dei viventi che è il Cammino, attraverso le canzoni. Ma non solo: tutto viene raccontato in real time via blog e social media vari. Il progetto piace. Soldi pochi ma partnership di Torino Spiritualità, Turin Marathon, Lifegate Radio, Machiavelli Music Production. Nella penuria di risorse, accade anche di far da battistrada per l'Italia al crowdfunding culturale o finanziamento dal basso. La raccolta fondi, lanciata sulla piattaforma italo-spagnola Verkami, parte in totale simultaneità con il mio viaggio, in una specie di viaggio parallelo 3.0. Il crowdfunding diventa un successo e un precedente storico. E soprattutto garantisce i soldi per registrare From Orlando to Santiago, insieme con Duemanosinistra che, nel frattempo, ha cambiato line-up (Elvis D'Elia, Stefano Micari, Andrea Pagliardi). Questa volta il disco è prodotto artisticamente da un binomio composto da Gigi Giancursi (ex Perturbazione) e Gianni Condina (sound engineer già con Subsonica, LnRipley, Assalti Frontali, etc). La seconda fase del progetto prevede la creazione dello spettacolo concerto dal titolo From Orlando to Santiago. 1463574 passi verso Compostela (co-produzione Torino Spiritualità e Santibriganti Teatro) che fa il tutto esaurito al Festival Torino Spiritualità: la cifra è quella di un Teatro Canzone contemporaneo e crossmediale che incrocia paesaggi sonori o soundscapes, canzoni, immagini, installazioni digitali (di Flylab Creative Media) e conduce protagonista e spettatori in un vero e proprio pellegrinaggio sensoriale. Dopo il botto di Torino Spiritualità, lo spettacolo viene programmato per 10 sere consecutive all'interno del Torino Fringe Festival. Arrivano nuove collaborazioni con innovatori culturali e/o tecnologici, come quella con Davide Ferraris e Federico Sacchi ovverosìa un piccolo fronte dello storytelling nazionale o con l'azienda S.A.M.E.C. e il C.N.A. Piemonte (Consorzio Nazionale Artigiani), grazie ai quali collaboro alla scrittura de L'Intrapresa. Viaggio nell'Italia di un Ulisse imprenditore, con Sax Nicosìa e Elisa Galvagno. Inizia la mia collaborazione con Greenews.info per cui scrivo divagazioni cantautorali a piedi, ovverosìa articoli di viaggi lenti e possibilmente green. Ma il punto è descrivere il territorio e la densità di senso che si esperisce solo camminando. Gli articoli che escono raccontano i viaggi più disparati, purché fatti a piedi: dalla via francigena e il camino aragonès, alla Palermo delle catacombe o la Milano dell'Expo. Da qui prende le mosse il terzo step del progetto From Orlando to Santiago. Tutto il materiale compositivo, diaristico, fotografico e digitale converge verso un'inedita forma letteraria, dove narrativa, musica e contenuti digitali si richiamano. La terza fase sarà dunque quella di un progetto editoriale, agile e crossmediale. Il viaggio del cantautore a Compostela diventa una sorta di auto-fiction: un Cammino donchisciottesco per sconfiggere la Crisi Globale con le canzoni e un'immersione e un abbandono a quello Spoon River dei viventi che è il Cammino. Questa la storia. Un'esperienza che racconta l'eccezionalità di un progetto d'innovazione tra viaggio, musica, spiritualità e social media. Al contempo, una sorta di anti-guida al Cammino di Santiago per temi o motivi, come #viandanza, #serendipity, #pausacaffè, riportati proprio così, per hashtag da potersi leggere in maniera sequenziale o rapsodica. Ciò che non è scritto qui è dimenticanza o attualità.
Ma questa la scopriremo solo camminando.
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