Presso la "Libreria Trebisonda" in via S. Anselmo 22, 10125 Torino
Giovedì 28 giugno alle 19 si parla di Masscult e Midcult di Dwight Macdonald (Piano B Edizioni) con Hamilton Santià, Agnese Vellar e Mauro Maraschi, il traduttore del libro.
Oggi la Cultura Alta non è più minacciata dal Masscult, quanto da quell’ibrido nato dai rapporti contro natura che la Cultura Alta ha intrattenuto con esso. Si tratta di una variegata cultura intermedia che minaccia di assorbire entrambi i genitori. Questa forma – che chiameremo Midcult – ha le stesse caratteristiche fondamentali del Masscult (la formula, le Reazioni Controllate, il rifiuto di qualsiasi standard qualitativo a favore della popolarità) ma le nasconde per pudore sotto una foglia di fico qualitativa. Nel Masscult il trucco è scoperto: piacere al pubblico con ogni mezzo. Il Midcult, invece, attira il pubblico in due modi diversi: da un lato finge di rispettare i canoni della Cultura Alta, dall’altro, a conti fatti, li annacqua e li volgarizza.
Con un testo di Umberto Eco. Traduzione e cura di Mauro Maraschi.
Dwight Macdonald nacque a New York nel 1906. Iniziò a lavorare al «Time», poi al magazine «Fortune». Nel 1936 abbandonò il suo posto a causa di una polemica editoriale. Dal 1937 al 1943 lavorò alla «Partisan Review», e nel 1941 fondò una sua testata concorrente, «politics». Nel frattempo scriveva sul «New Yorker» e sull’«Esquire» come critico cinematografico. Fu un fiero oppositore della guerra del Vietnam e un pacifista anarchico.
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