Da “Le Bal”, una creazione del Theatre du Campagnol,
Idea e regia di Jean-Claude Penchenat
Coreografie Ilaria Amaldi
Uno spettacolo di Giancarlo Fares
Produzione Viola Produzioni
Lo spettacolo originale, nasce negli anni ’80 dalla mente di Jean-Claud Penchenat e diventa un grande successo del Theatre du Campagnol, tanto che nell’89 Ettore Scola ne dirige una fortunata versione cinematografica, “Ballando Ballando”, premio per la regia a Berlino e nominato all’Oscar. Un racconto senza parole, affidato alla musica e agli attori, alla forza comunicativa delle azioni, dei gesti e dei suoni. Uno spettacolo elegante, poetico, divertente che ha percorso la storia del nostro Paese dall’inizio della seconda Guerra Mondiale al crollo delle Torri Gemelle. Due momenti drammatici che segnano l’inizio e la fine di un lungo periodo, narrato abilmente attraverso le più belle canzoni italiane che hanno caratterizzato la vita e il costume della società.
Tutto si svolge in una balera, un caleidoscopio di accadimenti e curiosità che viviamo attraverso sedici attori, i quali ci accompagnano in un appassionante viaggio nel tempo, scandito dalla musica che si fa drammaturgia. Gli uomini e le donne che popolano la sala sono percorsi da gelosie, rancori, stilemi caratteriali che si mostrano.
Sulle note di canzoni italiane che appartengono alla memoria comune, dal Trio Lescano a Fred Bongusto, da Modugno a Mina, Renato Zero, Enrico Ruggeri, Battiato, Celentano e la Vanoni, solo per citarne alcuni, si racconta l’Italia che balla dal 1940 al 2001.
La musica racconta la storia del nostro Paese: la Seconda Guerra Mondiale, la liberazione, il boom economico, le lotte di classe, la corruzione, la gioia della vittoria dei Mondiali che unisce tutti indistintamente, il degrado, la paura dell’11 settembre e la riconquista dei valori, dell’amore che dona speranza narrando i cambiamenti della vita quotidiana, la migrazione verso il nord, l’abbigliamento, il mangiare, il modo d’esprimere le proprie emozioni.
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