LA SCUOLA
Domenica 12 marzo ore 21.00
Di Domenico Starnone
Con Vittoria Belvedere (prof.ssa Baccalauro), Vittorio Cioncalo (Il prete prof. Mattozzi), Roberto Citran (Il preside), Roberto Nobile (prof. Mortillaro), Silvio Orlando (prof. Cozzolino), Antonio Petrocelli (prof. Cirrotta), Maria Laura Rondanini (prof.ssa Alinovi)
Scene Giancarlo Basili
Costumi Maria Rita Barbera
Luci Pasquale Mari
Regia Daniele Luchetti
Produzione Cardellino Srl
«Ho deciso di riportare in scena lo spettacolo più importante della mia carriera; fu un evento straordinario, entusiasmante, con una forte presa sul pubblico. A vent’anni di distanza è davvero interessante fare un bilancio sulla scuola e vedere cos’è successo poi.» Silvio Orlando.
Era il 1992, anno in cui debuttò Sottobanco, spettacolo teatrale interpretato da un gruppo di attori eccezionali capitanati da Silvio Orlando e diretti da Daniele Luchetti.
Lo spettacolo divenne presto un cult, antesignano di tutto il filone di ambientazione scolastica, tra cui anche la trasposizione cinematografica del 1995 della stessa pièce che prese il titolo La scuola. Fu uno dei rari casi in cui il cinema accolse un successo teatrale e non viceversa.
Lo spettacolo era un dipinto della scuola italiana di quei tempi e, al tempo stesso, un esempio quasi profetico del cammino che stava intraprendendo il sistema scolastico. Il testo è tratto dalla produzione letteraria di Domenico Starnone, Sottobanco e Ex cattedra.
Il testo ci porta all’ultimo giorno di scuola in un liceo della periferia romana. Gli insegnanti devono fare gli scrutini della classe IV D, decidere chi bocciare e chi premiare. La scuola si presenta come una sorta di microcosmo in cui la realtà riesce a filtrare solo indirettamente e sporadicamente. Tutto si svolge tra queste mura: le speranze e le amicizie dei ragazzi, le ambizioni, gli scontri generazionali, gli amori, le situazioni paradossali.
Gli scrutini non sanciscono solo i risultati dell’andamento scolastico degli studenti. Gli scrutini dicono molto di più: indicano chi ce la fa e chi torna indietro, chi ha ragione e chi sbaglia; fra gli stessi docenti, chi è quello amato e chi quello odiato, chi quello più capace, chi possiede la stoffa del leader e chi non se lo fila neanche un ragazzino di tredici anni.
Spietato e ironico, il testo ci fa incontrare studenti non propriamente diligenti, ma anche insegnanti che tutto sono tranne che irreprensibili, sia professionalmente che nella loro vita personale. Grazie ai dialoghi brillanti e alle situazioni paradossali, La scuola è uno spettacolo irresistibilmente comico.
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