Il ritorno di uno dei musicisti più importanti del nostro tempo
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Figlio di una siciliana e di un libanese, Gismonti inizia a suonare il pianoforte all'età di sei anni. Dopo aver studiato musica classica per 15 anni, si trasferisce a Parigi per studiare orchestrazione e analisi con Nadia Boulanger, composizione con Jean Barraqué, allievo di Schoenberg e Webern. Tornato in Brasile, trascorre un lungo periodo presso gli indios Xingù, dai quali apprende l'utilizzo del loro flauto. In seguito a questa esperienza, Gismonti intravvede di fronte a sé una realtà ben più ampia del mondo musicale rispetto a quello rappresentato dalla sola musica classica, l’unico che aveva conosciuto sino ad allora. E’ attratto dalle idee compositive di Ravel, Varèse e i compositori della scuola di Vienna ma anche dal cavaquinho [strumento a corde della musica popolare brasiliana per certi versi simile alla chitarra. Ndr]. Gismonti riceve inoltre influenze musicali da jazz, choro, bossa nova, dal rock e dalla musica classica brasiliana del compositore Heitor Villa-Lobos. Si dedica allo studio della chitarra, cominciando con il classico strumento a sei corde e passando nel 1973 ad uno a otto corde e successivamente a uno a dieci corde. Trascorre ben due anni sperimentando diverse accordature dello strumento e ricercando nuove sonorità, ricorrendo all'uso di flauto, kalimba, sho, voce, campane, ecc. Durante la prima metà degli anni '70 pone dunque le basi per la sua attuale concezione della musica, ascoltando e traendo ispirazione da musicisti anche molto diversi tra loro, come ad esempio Django Reinhardt e Jimi Hendrix, avvalorando così la tesi dell'assenza di contraddizione tra musica popolare e musica colta. La sua originale e particolare vena creativa non sfugge all’attenzione dell’etichetta tedesca ECM, per la quale inizia a incidere nel 1977: è l’inizio di una nuova carriera che l’ha portato a diventare uno dei musicisti di primo piano della musica del nostro tempo. Al leggendario debutto con il disco Danças das Cabeças - in duo con il percussionista Nana Vasconcellos - seguirà lunga una serie di produzioni molto diverse una dall’altra. ECM, al quale il musicista è ancor oggi legato, ristamperà il catalogo giovanile del primo Gismonti e distribuirà anche le successive produzioni brasiliane del musicista pubblicate su label Carmo. Tra le sue collaborazioni, oltre al già citato Naná Vasconcelos si segnalano quelle con Pedro Aznar, Charlie Haden e Hermeto Pascoal. Gli oltre 80 album pubblicati nella sua carriera testimoniano una produzione ineguagliabile, monumentale e incontenibile, che sconfina nelle musiche per balletto, per film, per serie TV e documentari, per il teatro, per esposizioni di artisti e scultori e per orchestre filarmoniche, senza considerare anche la montagna di progetti realizzati come ‘semplice’ produttore o arrangiatore. Figura indiscutibilmente di primissimo piano della musica mondiale degli ultimi 50 anni, recentemente celebrato in patria con grandi festeggiamenti per il suo 70° compleanno, torna al FolkClub a distanza di 19 anni dal suo unico precedente concerto sul nostro palco per un imperdibile concerto in solo, a dare lustro e prestigio alla nostra XXXI stagione e all’intera storia del Club.
EGBERTO GISMONTI (Brasil)
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11/04/2019 ore 21:30 - TORINO - Via Ettore Perrone 3 bis - 10122
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