Venerdì 5 febbraio 2016, dalle 19.00 alle 23.00, presso HulaHoop Gallery sede del Museo d'Arte Urbana, via Rocciamelone 7 c Torino, inaugurazione bi-personale di Luj Vacchino e Ricky Mandarino "CompraAdotta", a cura di Togaci ed Edoardo Di Mauro.
Nel corso della serata live set di Pasta-Fissan
Fino al 27 febbraio dal lunedì al sabato ore 15.00-19.00
Patrocinio : Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT
Media Partner : Officine Brand
"COMPRA ADOTTA"
Bi-personale di Luj Vacchino e Richy Mandarino
A cura di HulaHoop galleryTorino e Museo d'Arte Urbana " Mau"
La HulaHoop Gallery propone una bi-personale insolita con l'intento di coinvolgere fruitori e nuovi collezionisti in progetti di cultura underground.
Luj Vacchino:
Le opere di Vacchino sono ispirate ad un immaginario metropolitano decontestualizzato e simboleggiato fino ad assumere un rilievo epico, dotato di una forte dose di liricità. Gli spunti ispirativi di Vacchino riconducono al vissuto esistenziale della giovane generazione, dibattuta dalla volontà creativa di imporre la propria personalità conquistando spazi di fruibilità urbana, anche e soprattutto al fine di modificarne e renderne vivibile il paesaggio, e l’interdetto di una fase storica e sociale in cui si tende ad esaltare verbalmente i valori impliciti alla gioventù, salvo poi inibirli in uno scenario di precarietà e sfruttamento.
Ricky Mandarino:
L 'artista cresce nella Torino degli anni Ottanta, anni in cui per comunicare bisognava tappezzare la città di manifesti. Nei suoi collage proietta fantasie surreali, rendendo omaggio alla fotografia da rivista. La sua arte prende origine dalla spazzatura, dal recupero di tele desuete, vecchie cornici e carta riciclata, da raccolte punk, visioni metropolitane, del sottosuolo.
La produzione di un artista nasce dalla necessità primaria che questo ha di esprimere sentimenti e sensazioni legate sia alla sfera personale che quella a quella sociale.
E’ un istinto forte e primario, è come se una grande fonte di forza avesse bisogno di uscire, ed è per questa ragione che un artista produce opere in continuazione a prescindere dalle commissioni e dal mercato.
Picasso stesso ha continuato a disegnare e dipingere ininterrottamente per tutta la sua lunga vita; era per lui vitale e fondamentale come respirare. Quello che accade alla luce di ciò è che le case, gli studi e le cantine degli artisti si riempiono di opere che non avranno mai mercato tantomeno avranno modo di essere ammirate dal pubblico. Resteranno confinate nel mondo privato dell’artista che le ha prodotte. Si assiste quindi, soprattutto in questo periodo, ad una divaricazione dell’arte. Da un lato troviamo le opere che “obbediscono” alle leggi del mercato e della moda. Questo tipo di produzione artistica si adegua a ciò che viene richiesto dal mercato: nasce dall’assemblaggio di citazioni e di comportamenti stilistici (educazione) ed è quasi esclusivamente concentrata a scatenare un forte impatto visivo ed emotivo sullo spettatore. Dall’altro lato c’è una altro tipo di arte, quasi del tutto sganciata dalle logiche mercantili e istituzionali, quasi totalmente focalizzata sulla critica dell’esistente, oggi minoritaria.
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