Quarant’anni fa veniva assassinato uno dei più grandi intellettuali del Novecento.
Quasi ogni gesto della sua vita e della sua intelligenza ha scandalizzato e offeso la coscienza della maggioranza, non sempre silenziosa ma eternamente fascista, degli italiani. Criticando il potere con la radicalità di un uomo solo, che dice le sue verità e paga in carne e ossa il prezzo del coraggio. Una figura come ce ne sono state poche, non soltanto in Italia. Oggi Pier Paolo Pasolini è un santino obbligato per l’intero arco della cultura e della politica di questo paese. Da destra a sinistra tutti si dichiarano pasoliniani, tardivi, ammirati e commossi. Un caso esemplare di genuflessione ignorante o interessata. Di disinnesco conformistico della critica da parte del nuovo spirito del capitalismo.
La sera del 2 novembre 2015 l’Unione culturale non deporrà un fiore sulla tomba di Pasolini, per banalizzarne ulteriormente la memoria. Chiederà invece a chiunque abbia tempo per un comizio d’amore, per un momento di contatto umano e politico, di portare con sé una rosa. Insieme a qualcosa di Pasolini: verso, scritto corsaro, lettera luterana, spezzone di film, immagine, ricordo. Un segno, insomma, di una figura inconciliata, che ancora affascina, allontana, disturba.
Ci saranno tra gli altri (lista in corso di costante aggiornamento): Davide Dalmas, Antonio Damasco, Francesco Forlani, Antonio Fournier, Giovanni Minerba, Massimo Novelli, Peppino Ortoleva, Valentina Padovan, Alessandra Quarta, Serena Sartore, Anna Tonelli... E chiunque abbia voglia di leggere, recitare, raccontare, ricordare un testo o un aspetto dell’intelligenza e della passione di Pier Paolo Pasolini.
Il tempo a disposizione per ogni intervento (performance e commento) sarà di cinque minuti.
Se volete contribuire alla creazione della serata con un brano da leggere, una poesia da recitare o altre attività performative, scriveteci all’indirizzo mail: info@unioneculturale.org
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