Stella Barbero - flauti Anna Barbero Beerwald - pianoforte
Franz Liszt San Francesco d’Assisi: la predica agli uccelli (da Due Leggende S.175) per pianoforte solo
Antonio Vivaldi Il Cardellino - Concerto per flauto e archi in Re magg. RV428
Camille Saint-Saens Polli e galletti, Il Cigno, Il cucù nel bosco, La voliera (da “Il carnevale degli animali”)
Astor Piazzolla Gli uccelli perduti (Tango)
Olivier Messiaen Il merlo nero
W.A. Mozart Aria di Papageno (“Io sono l’uccellatore” da Il Flauto Magico)
Anton Garcìa- Abril Ninna Nanna della Cicogna (da “Tre ninne-nanne di R.Alberti”)
Marlaena Kessick L'uccellino ferito
Jaime Ovalle Azulao - il merlo azzurro op.21
Sergej Prokofiev L’uccellino (da “Pierino e il lupo”)
Il recital si propone di accompagnare il pubblico in un volo attraverso il cielo e le sue creature naturali o immaginarie: usignoli, cardellini, merli, uccelli di voliera, di stagno, di bosco…
La varietà degli autori e degli stili musicali presentati dimostrano come da sempre la musica della natura abbia affascinato i musicisti. Nel nostro caso i compositori si sono lasciati sedurre dal canto e dal volo degli uccelli dando vita alle interpretazioni più diverse: mentre Messiaen tenta di riprodurre quasi scientificamente il canto specifico del merlo nero, per i musicisti l’onomatopea è virtuosismo evocativo; ma gli uccelli sono anche messaggeri d’amore, simbolo di libertà, suggestione metaforica; e per Prokofiev l’uccellino è personaggio favolistico, agilissimo e canterino.
Questo recital rappresenta un modo inusuale e stimolante di avvicinarsi alla musica, attraverso una sfaccettatura tanto particolare quando esemplificativa della miriade di forme che può prendere la musica:
«La musica, cosí intimamente collegata alla percezione, illumina la mente. La musica, in quanto suono, può rappresentare il mondo udibile: il gemito del vento, i sussurri regolari del mare in bonaccia, i richiami degli uccelli. La musica, essendo immateriale, lambisce l'immateriale - il senso del pensiero e del sentimento, la divinità e la morte. La musica, in quanto voce idealizzata, può cantare o sospirare, ridere o piangere. La musica, in quanto ritmo, può tenere il passo della nostra quiete contemplativa come della nostra attività piú frenetica. La musica, svolgendosi nel tempo, può rassomigliare alle nostre vite».
(Paul Griffith)
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