Il 7 luglio del 1964 il grande artista metà sanremese e metà “bajocco” Antonio Rubino s’incamminava per un sentiero in un bosco di Bajardo senza più far ritorno a casa. Lo ritrovarono seduto alla base di un albero con un foglio in mano: aveva 84 anni ed era definitivamente partito per uno dei lidi fantastici che aveva saputo descrivere ai bambini di tutta Italia con la sua straordinaria fantasia. A distanza di sessant’anni da quell’evento il paese di Bajardo vuole ricordare con gratitudine un personaggio così illustre, che aveva contribuito a far conoscere il borgo montano attraverso tanti suoi racconti, tante bellissime illustrazioni: la leggenda delle Tre Figlie del Conte (riferita alla Festa Ra Barca), l’origine cavalleresca del nome di Bajardo in relazione al Paladino Rinaldo, leggende popolari come quella della “mula volante”, hanno permesso a Bajardo di apparire più volte, grazie a lui, sul “Corriere dei Piccoli” e sulla “Domenica del Corriere”, senza parlare dei libri.
Domenica 30 giugno l’associazione “Amici di Bajardo” ha inteso dedicargli una giornata intitolata “Rubino, gioiello bajocco” offrendo al pubblico diversi momenti d’interesse. A partire dalle ore 10 ci sarà nel viale d’ingresso al paese l’esposizione delle opere figurative di Angelica Pellegrino in arte “Angydoodle” e di Susanna Wallis con alcuni momenti di laboratorio rivolto ai bambini. Dalle ore 15 alle 17 la Biblioteca comunale “Il Tiglio” sarà aperta per mostrare alcuni quadri originali di Antonio Rubino e i suoi libri conservati negli scaffali. Alle ore 17, presso la chiesina di San Rocco, si terrà una conferenza-concerto dal titolo “Antonio Rubino e la Musica” a cura di Freddy Colt. Insieme al musicista e studioso, esponente dell’Accademia della Pigna che ha contribuito all’iniziativa, interverranno il musico-cantante Carlo Ormea e i lettori Alessandro Bellati e Mauro Laura. Verrà raccontato il rapporto tra Antonio Rubino e il mondo delle sette note, da lui frequentato sia come illustratore di spartiti sia come autore di versi per musica e di compositore di canzoni, soprattutto dialettali. Si ascolteranno dunque motivi simpatici e bizzarri, poesie sognanti e filastrocche divertenti, qualche memoria autobiografica che restituirà a tutti i presenti un ritratto più autentico possibile sia dell’artista che dell’uomo.
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