La mostra propone per la prima volta nel panorama nazionale il lavoro di cinque giovani artisti che operano fra Torino e Milano con una poetica uniforme e innovativa.
"Anna Frank è un falso storico, lo dice un tipo su Nemo"
Charlie | Ermanno Brosio | Federico Caputo | Marcopolo | Woc
A cura di G Pillola e Jack Out
28 marzo | 4 maggio 2019
Il titolo della mostra, “Anna Frank è un falso storico, lo dice un tipo su Nemo”, pone l’attenzione sulla crucialità del mondo social e sul meccanismo di trasmissione delle notizie e delle informazioni attraverso il web. Gli artisti coinvolti indagano esteticamente questo problema con tecniche e con approcci diversi ma con una coerenza di fondo che rivela un’omogeneità estetica che affonda le sue radici in una concezione totale dell’arte che si irradia in numerosi ambiti: dalla pittura alla fotografia, passando per il ricamo, ma anche attraverso la customizzazione di abiti, la creazione di linee di moda e con uno stretto rapporto con la cultura Trap. La mostra è infatti curata da due cantautori appartenenti a questo mondo: G Pillola e Jack Out.
Le opere di Charlie indagano la rappresentazione della realtà attraverso i social network. L’artista presenta dei dipinti il cui soggetto è tratto da una diretta Instagram bloccata in un opportuno momento e catturata attraverso uno screenshot. In altri lavori prende invece come soggetto elementi del videogame “Gta: San Andreas”, ambientato nella Los Angeles del 1992, in piena rivoluzione Hip-hop. L’artista riproduce una fotografia scattata all’interno del videogame, sia in formato digitale, come stampa fotografica, sia in modo pittorico.
Ermanno Brosio, nei dipinti incentrati sul tema dei ritrovamenti presenta l'affioramento di un modo di vivere, pensare e credere differente. Il problema della pittura diventa portatore della verità del suo tempo, mentre il passato torna ad essere concreto, creando un nuovo ponte con il presente. Si tratta di opere in cui la pittura è il prodotto di un’autentica ricerca tecnica messa alla prova su soggetti stranianti che rimandano ad un immaginario estetico fortemente connotato generazionalmente.
Woc espone invece una serie di opere che vuole essere una sorta di sintetica rassegna delle immagini mediatiche che più hanno colpito l’artista nell'anno appena trascorso.
Si va dalla celebre foto del cadavere di Stefano Cucchi, simbolo di una dramma divenuto mediatico, al gatto Wilfred, reso famoso sui social tanto da tramutarsi in una vera e propria icona a causa del suo aspetto ridicolo, per poi approdare a Olindo e Rosa, protagonisti della cronaca nera, ritratti in un grande dittico. Con la sua tecnica a spray, l’artista mette in scena le immagini esattamente come sono apparse nel web rendendo eterna un’iconografia altrimenti destinata ad essere fagocitata dalla rapidità della comunicazione Internet.
La ricerca artistica di Federico Caputo, poi, ha come base la tradizione e lo stile sartoriale italiano applicati ad un immaginario che affonda le radici nella storia dell’arte moderna e contemporanea. Le opere esposte rappresentano il punto di approdo di un percorso artistico che ha abbandonato la pittura in favore del cucito e del ricamo con cui rappresenta e ricalca soggetti, oggetti, icone e simboli “popolari”, cioè universalmente riconoscibili, ma anche carichi di un significato intimo per l’artista.
Nelle fotografie di Marcopolo viene infine analizzato il rapporto tra fotografia e stampa. L’artista ama fare foto ad altre foto, interrogandosi sul meccanismo della riproducibilità estetica e sulla veridicità di ciò che si osserva. Attraverso il taglio non convenzionale si porta l’osservatore a vedere ciò che il fotografo sceglie e non ciò che la fotografia riproduce.
In mostra, una serie di opere in cui viene indagata esteticamente la spazzatura come puro prodotto visivo.
Daniel Carletto (Charlie) è nato nel 1994 a Cuneo, vive a lavora a Torino. Nel suo stile inconfondibile concepisce la progettazione come il momento creativo che unisce le esperienze accumulate per tramutarle in una visione oggettiva di soggetti mai banali.
Ermanno Brosio è nato a Casale Monferrato nel 1995, vive a lavora fra Torino e Milano. Dopo aver frequentato l’Accademia Albertina di Belle Arti, ha continuato i suoi studi a Brera.
Flavio Rossi (Woc) è nato a Torino nel 1995, dove vive e lavora. Diplomato nel 2018 presso l'Accademia di Belle Arti di Torino, dal 2017 collabora con il brand di fashion Off-White™.
Federico Caputo è nato nel 1995 a Sanremo. Vive e lavora a Torino. Nel 2018 ha conseguito presso l’Accademia Albertina la laurea triennale in pittura; attualmente frequenta l’omonimo corso magistrale.
Marco Clementino (Marcopolo) nato nel 1995 a Torino,
dopo il diploma al liceo artistico Renato Cottini, si trasferisce un anno in Australia dove si appassiona alla fotografia.
Tornato in Italia studia grafica e comunicazione allo Iaad di Torino dove si laurea nel 2018.
Grafica di Pongie147
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