Le pillole di Lele - puntata n. 74 Gli anni trascorrono inesorabilmente, così a volte nei film e nella pubblicità fanno capolino brani musicali arcinoti, ma che probabilmente non ascoltiamo da un po' di tempo sul nostro stereo. Oggi abbiamo scelto cinque dischi di prog inglese che secondo noi andrebbero rimessi sul piatto. Si tratta di una selezione fatta "di getto", seguendo il filo emozionale dei ricordi. Quindi ci venga perdonata l'esclusione di alcuni nomi importanti, come i Genesis o gli Yes. Questi sono i cinque titoli da noi proposti: 1 - Jethro Tull "Thick as a Brick" (1972): la band di Ian Anderson confeziona uno degli album più concettuali dell'epoca, composto da una lunga suite divisa in due parti; 2 - King Crimson "In the Court of the Crimson King" (1969): il gruppo guidato dal geniale Robert Fripp esordisce con questa opera maestosa, in bilico tra rock e jazz; 3 - Emerson, Lake & Palmer "Emerson, Lake & Palmer" (1970): odiati oppure amati senza riserve, sicuramente rappresentano la tecnica esecutiva portata ai massimi livelli; 4 - Van Der Graaf Generator "The Aerosol Grey Machine" (1969): l'esordio del gruppo di Peter Hammil è un disco intriso di sollecitazioni jazz e rock, con un pizzico di psichedelia; 5 - Gentle Giant "Octopus" (1972): sceglieremmo, anche solo per le splendide copertine, tutti gli album dei fratelli Shulman, nondimeno questo è il long playing a cui siamo maggiormente legati. Quali sono invece i vostri dischi preferiti di prog inglese? Scrivetelo nei commenti.
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