Mario Marucci è nato a Lucera(Fg) nel 1947, vive e lavora a Torino
Mario Marucci è stato tra i protagonisti dell’ondata della “nuova pittura”, torinese ed italiana della seconda metà degli anni ’80 in cui l’artista, sebbene di alcuni anni più anziano, si è con naturalezza posto nella condizione di compagno di strada ma anche di ispiratore della più giovane generazione. La pittura di Marucci diffida delle scorciatoie formali, dei moduli di facile effetto, al confine tra decorazione pura e cartellonistica, che caratterizzarono il proseguo, negli anni Novanta, di quell’originaria e felice esperienza di una pittura “nuova”, perché fresca ed aderente al reale pur senza sterili appiattimenti su quest’ultimo. La citazione tratta in presa diretta dalla contemporaneità, dall’immanente “qui ed ora” assume caratteri di sottile onirismo, con l’artista che osserva la realtà con occhio ora partecipe e divertito, ora disincantato ed ironico, regalandoci garbati bozzetti in cui l’anelito ad una comunicazione spesso difficile e negata assume rilievo centrale. La comunicazione, l’attesa di qualcosa o qualcuno, si fissa nei volti e nelle movenze della maggioranza dei personaggi marucciani, assumendo valenza simbolica ed inquietante. Le figure sono delineate a tutto tondo, con precisione che non corre il rischio del virtuosismo fine a se stesso, con scansione spaziale e volumetrica precisa ed essenziale che richiama alla memoria la tradizione della grande pittura del Novecento. Ma è citazione che rifugge da qualsiasi manierismo, semmai è intrinseca, necessaria alla consapevolezza pittorica dell’artefice, conscio che la narrazione per immagini, per essere realmente efficace, deve essere resa con modalità atemporali, collocata su di un piano leggermente più elevato rispetto all’immediata contingenza del presente, pena lo scadere nell’ambito della pura e semplice didascalia. La pittura di Marucci è testimonianza di una generazione cresciuta a contatto con i miti ed i riti del consumismo e poi dei nuovi media della realtà virtuale, in cui si avverte il fascino del progresso ma, nel contempo, se ne denunciano i limiti tramite il ricorso ad una tecnica “antica” ancora in grado di essere estremamente attuale.
Opere presso il Museo d’Arte Urbana :
“Buongiorno!” 1996 via Musinè 13
“La danza” 2001 Galleria Campidoglio via Fabrizi 37
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Autore
Edoardo Di Mauro
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