Sorretto da un’ampia cultura classica che fa capolino da disinvolte citazioni che spaziano da Leopardi a Pasolini, attraversando Gramsci e Levi-Strauss, e nutrendosi degli studi di Benjamin, Bourdieu, Barhtes, Bauman, Simmel, ed altri, il saggio Le comunità in movimento. Dal consumo alla partecipazione culturale nelle reti digitali (Carocci, 2015) di Mario Guglielminetti costituisce un contributo di sintesi e, al tempo stesso, di originale teorizzazione, su uno dei temi più affascinanti e controversi della contemporaneità. Ovvero il passaggio dalla moderna società di massa a quella postmoderna delle comunità; dal concetto di cultura vista come espressione di consumo a quello della partecipazione culturale come fenomeno animato da dinamiche ben precise e leggibili.
Diviso in due parti che indagano rispettivamente la coniugazione nelle reti contemporanee e la ripetizione come rito culturale, il saggio analizza come questi due elementi siano stati e sono tuttora in grado di mutare il clima sociale. Oggi ci si muove in uno scenario «che ha permesso alle immagini di superare i fatti, ha reso le variabili di spazio e di tempo tascabili, componibili e addomesticabili, e ha fornito a una parte sempre più ampia della popolazione mondiale l’illusione di essere sempre al centro dell’attenzione». Ma come già aveva intuito Mcluhan, «il mezzo è il messaggio, l’utente il contenuto». Internet e il web, dunque, sono spazi virtuali nella forma ma reali nei contenuti. Non è la rete a cambiare la società ma questa, già in cambiamento, si serve di internet come braccio operativo per rispondere a domande e cercare soluzioni. Diversamente da quando accadeva in passato, oggi le comunità non sono più formate da classi ma da gruppi; non sono più determinate precipuamente da redditi ma da identità in cui ogni individuo è portatore di un capitale culturale. I creativi culturali sono i Movers, persone non governate da criteri sociodemografici fissi che ricercano beni partecipativi, dinamici protagonisti di un’epoca che si estende in rete senza confini.
Professore di marketing e comunicazione per i beni e gli eventi culturali, lui stesso apprezzato blogger dei processi culturali in rete, Guglielminetti scandaglia l’evolversi delle società contemporanee sia all’interno che all’esterno dei Social Network, individuando e analizzando quei riti culturali propri di un’epoca attraversata da processi socioculturali in perenne divenire (coniugazione e ripetizione), fornita di risorse illimitate (i beni partecipativi), e dotata di una strategia che è la responsabilità culturale, capace di aggregare, per sempre o solo per un attimo, gruppi e reti.
Il saggio si profila, dunque, come sintesi imprescindibile e come visione documentata e innovativa, condotta con lucidità e rigore scientifico, su uno dei temi e dei fenomeni più complessi e affascinanti della contemporaneità.
Dora Marchese
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