• mauri.rosi02@gmail.com
    26/01/2025 at 16:52

    Mi chiamo Maurizio Raimondi nato nel 1969 e vorrei trasmettere un evento narratomi tante volte da mia nonna Gibertoni Quintiglia, classe 1919.
    Quintiglia viveva in una casa tipica della campagna emiliana costituita dal fienile, la stalla e la casa ove viveva l’intero nucleo familiare. Era situata a San Marino di Carpi, di rimpetto alla chiesa locale ora parrocchia di San Biagio e relativo cimitero. La sua famiglia non era particolarmente attiva dal punto di vista partigiano, anche se un suo cognato era stato deportato in campo di concentramento e una volta avevano nascosto nel fienile un aviatore inglese caduto col suo aeroplano.
    Mi ha raccontato innumerevoli volte che una mattina hanno sentito un forte frastuono provenire dai campi e hanno visto un carro armato provenire dalla campagna, insieme a diversi soldati. Era in atto un rastrellamento alla ricerca di tutti gli uomini. Fortunatamente sua madre, nei giorni precedenti, aveva cercato un nascondiglio sicuro da utilizzare in caso di necessità. Lo aveva individuato nell’ossario del cimitero. Una sera aveva posto una candela accesa nello stesso e la mattina seguente l’aveva trovata consumata, indice che vi era aria respirabile. Così mio nonno Tassi Aroldo si nascose in quel loculo e vi rimase fino a quando le acque si furono calmate.
    Il rastrellamento continuò e vennero raccolte una ventina tra donne e bambini in uno spiazzo posto all’angolo tra via Caselle e via Griduzza, ora sede di un boschetto . Qui i soldati tennero per diverso tempo gli ostaggi di fronte ad un mitragliatore su un treppiedi col quale minacciavano le loro vite. Fortunatamente l’episodio si concluse senza spargimento di sangue e non furono trovati uomini.
    Grazie per la possibilità di trasmettere anche la più semplice testimonianza.

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