Autore
Mario Sambughetto
Ringraziamo tutti i lettori (siete stati tantissimi) per aver letto il nostro pesce d'Aprile, che troverete qui sotto.
Teniamo a specificare che il nostro articolo ha voluto essere divulgativo e parlare dei nostri risultati, frutto di 10 anni di ininterrotta attività.
Un articolo assolutamente vero, se si escludono quei due milioni di euro che non sono ancora arrivati, ma che potrebbero, se il territorio fosse un po’ più attento a chi fa un'innovazione etica da così tanti anni, senza mai aver cambiato opinione o essersi adeguato a quei meccanismi sempre più distorti, che permettono di fare business - diciamolo una volta per tutte - con una certa disinvoltura alle spalle dei gusti e i desideri degli utenti dei social network.
Grazie ancora per la Vostra Attenzione, ci vediamo su queste pagine!
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Fondi di Investimento, nuove Tecnologie e buone Notizie, almeno per chi da sempre ha mantenuto una posizione di vero sviluppo dell'Internet.
O magari è semplicemente frutto del caso, fatto sta che l’italianissima Officine Brand – dev.officinebrand.it - off-line dal 2003, on-line dal 2005 (quanto YouTube e prima di Twitter, per intenderci) esempio coerente di come il web sia, prima di tutto, una risorsa etica e non solo uno strumento pubblicitario, è molto vicina a un accordo che prevede un investimento - da parte di un Ventures Capital Fund malese - di 2 milioni di dollari (ma si vocifera anche qualcosa di più…), in compartecipazione fra investitori americani e europei.
Un risultato che arriva dopo 10 anni di impegno e un modello di business diverso da quello al quale il web 2.0 ci ha abituati; parliamo quindi del web 3.0, quello che gli addetti ai lavori chiamano "IoT", acronimo dell'inglese "Internet of Things", il neologismo con il quale si riferisce l'estensione di Internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti.
La forza di Officine Brand è questa: un innovativo servizio gratuito che condivide soluzioni on-line e off-line e un prodotto - la #OpenSourceCard (il supporto tecnologico che permette di realizzare le proprie tessere associative, fidelity card, e quant'altro), che sposta - di fatto - il modello di business su un supporto fisico, unico e inequivocabile, strumento che ha dato vita a una community in grado di generare migliaia di visualizzazioni ogni giorno, in un ambiente che non traccia le abitudini dei propri utenti.
Può sembrare una piccola differenza, ma a livello di back end è una scelta profondamente etica e innovativa, e mantenere la specificità della propria "Vision" nel web, si sa, ripaga di tanti sacrifici.
A oggi gli oltre 1.200 prosumer della piattaforma (fra Aziende, EELL, Onlus, Musei, Associazioni Culturali, Blogger, Artisti) hanno emesso un numero di OpenSource Card prossimo alle 200.000 (duecentomila!) unità e la piattaforma, con per altro in arrivo una nuova app per smartphone, e il nuovo cross-media L'OffPOST, è pronta per esprimersi al meglio.
«Siamo partiti per fare valore e condividere soluzioni non solo a Torino e in Piemonte - ci dice Domenico Graglia, Evangelist e Founder di Officine Brand - e grazie ai nuovi sostenitori del nostro modello abbiamo intenzione di espanderci rapidamente in tutta Italia, dopo la crescita spontanea delle community -sopratutto a sfondo culturale- oggi presenti su gran parte del territorio nazionale e siamo lieti di comunicare che già da ora, chiunque, in tutta Italia, si riconosca nel nostro manifesto, può richiedere - on line - di aprire una sua Brand Page NON-PROFIT in maniera gratuita».
I finanziamenti saranno utilizzati per migliorare i servizi di OfficineBrand che ogni giorno incrementa la sua rete di partner, contatti, eventi e convenzioni e daranno la possibilità a migliaia di PMI (le piccole medie imprese che formano di fatto il tessuto economico italiano) di connettersi ai territori e di cooperare con istituzioni culturali e onlus impegnate nel sociale. «Sempre di più, giorno dopo giorno, aziende e associazioni, profit e non-profit, ci chiedono di fare progetti insieme per creare un valore economico denso di cultura e di ricaduta sociale - ci spiega Mario Guglielminetti, Net Strategist di Officine Brand – che non si esaurisca come accade su Facebook in una sterile promozione che spesso non porta, di fatto, a nulla».
Officine Brand non vende i gusti della sua community né tantomeno invade le pagine dei suoi Utenti di pubblicità e offerte commerciali, ma predilige un sistema di co-working e collaborazioni, garantendo un’interrelazione al suo interno vera, senza trucchi, priva di quelle malizie che ormai rendono sempre più spesso i social network 2.0 distanti dalle reali richieste dei loro utenti. «Quando ho cominciato ho subito deciso che avrei mantenuto Officine Brand uno spazio pure-social non perché si esaurisse on-line ma perché fosse capace di cogliere le tante opportunità off-line che ogni giorno si generano in un tessuto economico e responsabile; questo è essere social, nell'Ottica del Web 3.0 – conclude Domenico Graglia - e ora la mia visione viene premiata».
(Mario Sambughetto - P.d'A.)
Mario Sambughetto
On-line dal 31-03-2015 questa pagina
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